Ricostruendo minuziosamente il complesso retroterra storico, che giustifica e produce la gestazione di Letteratura europea e Medioevo latino, e innescando parallelismi con Auerbach, l'ambiente culturale di Weimar e quello della cosiddetta «rivoluzione conservatrice» (Hofmannsthal, Jünger, Spengler, etc.), l'A. mostra come l'indiscusso capolavoro del Curtius sia stato troppo spesso equivocato: non si tratta, in realtà, di un saggio critico sulla letteratura latina medievale, ma di un'opera politica. Il rapporto del Curtius con il Medioevo latino appare, dunque, strumentale: il fine autentico del volume è quello di attraversare in modo cursorio una letteratura poco nota, ma nella quale si era registrata l'unanimitas europea, per promuovere, grazie al riconoscimento di quell'umanesimo, la ricostruzione dell'idea di Europa dopo la catastrofica disgregazione prodotta dai due conflitti mondiali.
Curtius e il Medioevo latino
MOSETTI CASARETTO, Francesco
2011-01-01
Abstract
Ricostruendo minuziosamente il complesso retroterra storico, che giustifica e produce la gestazione di Letteratura europea e Medioevo latino, e innescando parallelismi con Auerbach, l'ambiente culturale di Weimar e quello della cosiddetta «rivoluzione conservatrice» (Hofmannsthal, Jünger, Spengler, etc.), l'A. mostra come l'indiscusso capolavoro del Curtius sia stato troppo spesso equivocato: non si tratta, in realtà, di un saggio critico sulla letteratura latina medievale, ma di un'opera politica. Il rapporto del Curtius con il Medioevo latino appare, dunque, strumentale: il fine autentico del volume è quello di attraversare in modo cursorio una letteratura poco nota, ma nella quale si era registrata l'unanimitas europea, per promuovere, grazie al riconoscimento di quell'umanesimo, la ricostruzione dell'idea di Europa dopo la catastrofica disgregazione prodotta dai due conflitti mondiali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.