La protezione dell'anziano "debole" nel diritto civile: tra ablazione della capacità di agire e rispetto dell'autodeterminazione

La condizione degli anziani pone in crisi il tradizionale modello di protezione delle persone adulte “deboli” accolto in Italia e, per lunga tradizione, nei Paesi di matrice culturale europea. Tale modello, infatti, tutela la persona che non possa badare da sé ai propri interessi limitandone o escludendone la capacità di agire, cioè precludendole il compimento di atti giuridici validi. Per le persone “deboli” ma capaci di intendere e di volere, come è il caso di non pochi anziani, tale limitazione potrebbe in concreto ledere il diritto all’autodeterminazione nelle scelte attinenti alla persona. Devono dunque essere rigettati con forza quegli orientamenti giurisprudenziali che, mediante l’amministrazione di sostegno, limitano la capacità negoziale di anziani che non presentino un’infermità o menomazione psichica.