La tomografia computerizzata (TAC), che utilizza raggi X, è un potente metodo per la diagnostica su oggetti d’arte soprattutto se costituiti da materiali a bassa densità come il legno. Si tratta infatti di un mezzo d’indagine non invasivo in grado di fornire dettagliate informazioni strutturali di opere d’arte anche di grosse dimensioni. La risoluzione degli apparati di imaging tridimensionale come i tomografi appositamente studiati per questo tipo di oggetti (in quanto le tomografie commerciali utilizzate in campo medico non possiedono i requisiti richiesti circa la risoluzione, la flessibilità, etc.) può arrivare in alcuni casi anche ai centesimi di millimetro. In questo modo è possibile mettere in evidenza, a seconda del materiale e del tipo di opera, dati che l’analisi visiva del manufatto può solo ipotizzare. Conoscere in maniera approfondita la struttura permette di capire perché determinati eventi si sono verificati, ipotizzare cosa accadrà in futuro e ricercare gli opportuni correttivi. Nel caso specifico degli arredi lignei i dati forniti dalla TAC sono molteplici. E’ possibile individuare la struttura degli incastri, monitorare l’adesione dei masselli e potendo dimensionare la varie parti consente di verificarne l’entità dei distacchi. La possibilità di riconoscere le parti metalliche consente poi di accertare la presenza di viti o chiodi non individuabili dall’esterno. Inoltre è possibile trovarne l’esatta collocazione all’interno della struttura, operazione assai più complessa potendo disporre di una semplice radiografia. Con la tomografia è possibile analizzare la struttura anatomica del legno, individuare i tipi di tagli, i difetti anatomici, non sempre evidenziabili in mobili lastronati e comprendere perché si sono verificate spaccature o deformazioni. Confrontando queste informazioni è possibile prevede come si comporterà la struttura lignea in presenza di variazioni termoigrometriche. Riguardo infine allo studio del biodeterioramento degli arredi si riesce a valutare l’entità delle aggressioni da insetti xilofagi che in alcuni casi, nei mobili impiallacciati, interessano marginalmente la superficie e di ipotizzarne la specie, misurando il diametro dei canali così come è anche possibile monitorare l’estensione di eventuali aggressioni fungine. Le informazioni ottenibili per mezzo di una TAC sono perciò drasticamente superiori a quelle fornite dalle radiografie convenzionali. La lettura dei dati deve essere però eseguita da diverse figure professionali in grado di confrontarsi e interloquire (esperti scientifici, restauratori, tecnologi del legno, storici d’arte ed esperti di tecnologie antiche, ecc.) per avere il quadro più articolato e completo possibile delle informazioni sulla morfologia interna, la struttura e le caratteristiche densitometriche dei materiali componenti il manufatto indagato.

La tomografia computerizzata

RE, ALESSANDRO
2011-01-01

Abstract

La tomografia computerizzata (TAC), che utilizza raggi X, è un potente metodo per la diagnostica su oggetti d’arte soprattutto se costituiti da materiali a bassa densità come il legno. Si tratta infatti di un mezzo d’indagine non invasivo in grado di fornire dettagliate informazioni strutturali di opere d’arte anche di grosse dimensioni. La risoluzione degli apparati di imaging tridimensionale come i tomografi appositamente studiati per questo tipo di oggetti (in quanto le tomografie commerciali utilizzate in campo medico non possiedono i requisiti richiesti circa la risoluzione, la flessibilità, etc.) può arrivare in alcuni casi anche ai centesimi di millimetro. In questo modo è possibile mettere in evidenza, a seconda del materiale e del tipo di opera, dati che l’analisi visiva del manufatto può solo ipotizzare. Conoscere in maniera approfondita la struttura permette di capire perché determinati eventi si sono verificati, ipotizzare cosa accadrà in futuro e ricercare gli opportuni correttivi. Nel caso specifico degli arredi lignei i dati forniti dalla TAC sono molteplici. E’ possibile individuare la struttura degli incastri, monitorare l’adesione dei masselli e potendo dimensionare la varie parti consente di verificarne l’entità dei distacchi. La possibilità di riconoscere le parti metalliche consente poi di accertare la presenza di viti o chiodi non individuabili dall’esterno. Inoltre è possibile trovarne l’esatta collocazione all’interno della struttura, operazione assai più complessa potendo disporre di una semplice radiografia. Con la tomografia è possibile analizzare la struttura anatomica del legno, individuare i tipi di tagli, i difetti anatomici, non sempre evidenziabili in mobili lastronati e comprendere perché si sono verificate spaccature o deformazioni. Confrontando queste informazioni è possibile prevede come si comporterà la struttura lignea in presenza di variazioni termoigrometriche. Riguardo infine allo studio del biodeterioramento degli arredi si riesce a valutare l’entità delle aggressioni da insetti xilofagi che in alcuni casi, nei mobili impiallacciati, interessano marginalmente la superficie e di ipotizzarne la specie, misurando il diametro dei canali così come è anche possibile monitorare l’estensione di eventuali aggressioni fungine. Le informazioni ottenibili per mezzo di una TAC sono perciò drasticamente superiori a quelle fornite dalle radiografie convenzionali. La lettura dei dati deve essere però eseguita da diverse figure professionali in grado di confrontarsi e interloquire (esperti scientifici, restauratori, tecnologi del legno, storici d’arte ed esperti di tecnologie antiche, ecc.) per avere il quadro più articolato e completo possibile delle informazioni sulla morfologia interna, la struttura e le caratteristiche densitometriche dei materiali componenti il manufatto indagato.
2011
Il restauro degli arredi lignei - L’ebanisteria Piemontese, studi e ricerche
Nardini Editore
Archivio 3
163
166
9788840441924
http://store.nardinieditore.it/restauro-degli-arredi-lignei.html
raggi-X; tomografia; arredi lignei; restauro
M. Bettuzzi; F. Casali; V. D’Errico; E. Mello; M.P. Morigi; M. Ravera; A. Re
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/91371
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