Nel variegato panorama scientifico e culturale degli inizi del Novecento Giovanni Vailati (1863-1909), matematico, filosofo e divulgatore, autorevole membro della Scuola di Peano, è sicuramente una delle figure più appassionanti per la varietà degli interessi che permeano il suo complesso itinerario intellettuale che si snoda in vari rami del sapere seguendo direzioni molteplici e talora inesplorate. Fra queste, il rinnovamento della scuola e dei metodi di insegnamento della matematica è sicuramente una di quelle che meglio mostrano la sua originalità e ampiezza di vedute. In particolare la proposta di un insegnamento laboratoriale della matematica ha caratteri singolarmente innovativi e ha ripreso vigore in tempi recenti dando luogo a interessanti dibattiti fra gli insegnanti e i ricercatori in didattica. Nel mio saggio, dopo aver accennato brevemente al punto di vista sulla “scuola attiva” di alcuni pedagogisti che si interessarono anche di matematica o interagirono con gli ambienti scientifici, mi soffermo sul contributo dei matematici, John Perry (1850-1920), Eliakim Hastings Moore (1862-1932), Emile Borel (1871-1956) e Felix Klein (1849-1925), per concentrarmi poi sulla “scuola come laboratorio” di Vailati cercando di rintracciarne nell’eterogeneo zibaldone degli scritti i caratteri distintivi. Dal confronto dei diversi modelli di laboratorio di matematica proposti a livello internazionale tra fine Ottocento e inizi Novecento cerco di far emergere gli aspetti innovativi delle sue proposte.
Giovanni Vailati e l’idea della “scuola-laboratorio”: un confronto con le proposte internazionali
GIACARDI, Livia Maria
2012-01-01
Abstract
Nel variegato panorama scientifico e culturale degli inizi del Novecento Giovanni Vailati (1863-1909), matematico, filosofo e divulgatore, autorevole membro della Scuola di Peano, è sicuramente una delle figure più appassionanti per la varietà degli interessi che permeano il suo complesso itinerario intellettuale che si snoda in vari rami del sapere seguendo direzioni molteplici e talora inesplorate. Fra queste, il rinnovamento della scuola e dei metodi di insegnamento della matematica è sicuramente una di quelle che meglio mostrano la sua originalità e ampiezza di vedute. In particolare la proposta di un insegnamento laboratoriale della matematica ha caratteri singolarmente innovativi e ha ripreso vigore in tempi recenti dando luogo a interessanti dibattiti fra gli insegnanti e i ricercatori in didattica. Nel mio saggio, dopo aver accennato brevemente al punto di vista sulla “scuola attiva” di alcuni pedagogisti che si interessarono anche di matematica o interagirono con gli ambienti scientifici, mi soffermo sul contributo dei matematici, John Perry (1850-1920), Eliakim Hastings Moore (1862-1932), Emile Borel (1871-1956) e Felix Klein (1849-1925), per concentrarmi poi sulla “scuola come laboratorio” di Vailati cercando di rintracciarne nell’eterogeneo zibaldone degli scritti i caratteri distintivi. Dal confronto dei diversi modelli di laboratorio di matematica proposti a livello internazionale tra fine Ottocento e inizi Novecento cerco di far emergere gli aspetti innovativi delle sue proposte.| File | Dimensione | Formato | |
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