Norma generale esclusiva e antropologia positiva (o perversa?): le implicazioni giuridico-costituzionali del ddl di revisione dell'art. 41 della Costituzione

Il saggio commenta il disegno di legge costituzionale con il quale nel 2011 si è tentato di modificare l'art. 41 della Costituzione introducendovi la c.d. norma generale esclusiva, in forza della quale "è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge". Il lavoro intende rendere esplicite le ragioni di politica del diritto che hanno spinto il Governo a presentare il citato disegno di revisione costituzionale: se, a prima vista, emergerebbe una filosofia sociale improntata a un presunto ottimismo antropologico, in realtà, una più attenta riflessione farebbe pensare piuttosto a un'antropologia perversa, in senso psicoanalitico. In secondo luogo, il saggio prende in esame le implicazioni giuridico-costituzionali che la costituzionalizzazione della c.d. norma generale esclusiva potrebbe comportare. L’implicazione che viene particolarmente approfondita riguarda l’applicazione giurisdizionale del diritto: infatti il riconoscimento espresso della norma generale esclusiva si tradurrebbe nell’obbligo rivolto ai giudici di impiegare, sempre e comunque, l’argomento a contrario.