L'arrivo a Torino di Cristina di Francia dopo le nozze con Vittorio Amedeo di Savoia (1619) segnò una data cruciale nella storia della musica e dello spettacolo del Ducato: a lei, infatti, si deve tra l'altro la fioritura dei balletti e delle feste che per oltre trent'anni Filippo San Martino d'Agliè (diplomatico, letterato, musicista, coreografo) compose e le dedicò, riuscendo a coniugare in maniera originale esperienze coreutiche francesi e tradizione spettacolare sabauda. Uno dei più antichi fra i quattordici preziosi testimoni dei balletti di corte sabaudi sinora conosciuti è il codice de "La fenice rinovata", rappresentato il 9 febbraio 1644 nel Castello di Fossano (dove Cristina risiedeva all'epoca) e oggi conservato alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (segnatura q.V.63).
Giovanni Tommaso Borgonio - Filippo San Martino d'Agliè, La fenice rinovata
COLTURATO, Annarita
2011-01-01
Abstract
L'arrivo a Torino di Cristina di Francia dopo le nozze con Vittorio Amedeo di Savoia (1619) segnò una data cruciale nella storia della musica e dello spettacolo del Ducato: a lei, infatti, si deve tra l'altro la fioritura dei balletti e delle feste che per oltre trent'anni Filippo San Martino d'Agliè (diplomatico, letterato, musicista, coreografo) compose e le dedicò, riuscendo a coniugare in maniera originale esperienze coreutiche francesi e tradizione spettacolare sabauda. Uno dei più antichi fra i quattordici preziosi testimoni dei balletti di corte sabaudi sinora conosciuti è il codice de "La fenice rinovata", rappresentato il 9 febbraio 1644 nel Castello di Fossano (dove Cristina risiedeva all'epoca) e oggi conservato alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (segnatura q.V.63).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.