Che cosa succede allo spazio quando viene solcato dall’incrocio di agentività individuali e collettive? Quali tracce depositano tali passaggi, e come costituiscono, a loro volta, la memoria implicita del contatto fra lo spazio e le soggettività? In che modo, poi, questo intreccio di segni e azioni si orienta verso uno scopo, piegando sia gli uni che le altre alla persistenza di un essere, ai dettami della sua traiettoria? Infine, in che modo gli uomini manipolano i segni per costruire il simulacro di uno spazio vissuto, di uno spazio attraversato, di uno spazio ricordato? Gli articoli raccolti in questo numero monografico di Lexia cercano di rispondere a queste domande attraverso una riflessione che costantemente rimbalza fra tre concetti, quello di ambiente in quanto spazio d’esperienza carico di vestigia semiotiche; quello di ambientamento come dinamica dell’accordo fra soggettività e ambiente; e quello di ambientazione come artificio che costruisce la parvenza di uno spazio d’esperienza e della sua dialettica con le agentività. Vi si espongono le più recenti teorie dello spazio esperienziale, vi si sottopongono a critica i progetti spaziali che, nelle società contemporanee, cercano di predeterminare il senso dell’ambiente, vi si investigano gli scenari costruiti nelle città, nelle rappresentazioni artistiche, in quelle religiose.
Prefazione/Preface
LEONE, Massimo
2011-01-01
Abstract
Che cosa succede allo spazio quando viene solcato dall’incrocio di agentività individuali e collettive? Quali tracce depositano tali passaggi, e come costituiscono, a loro volta, la memoria implicita del contatto fra lo spazio e le soggettività? In che modo, poi, questo intreccio di segni e azioni si orienta verso uno scopo, piegando sia gli uni che le altre alla persistenza di un essere, ai dettami della sua traiettoria? Infine, in che modo gli uomini manipolano i segni per costruire il simulacro di uno spazio vissuto, di uno spazio attraversato, di uno spazio ricordato? Gli articoli raccolti in questo numero monografico di Lexia cercano di rispondere a queste domande attraverso una riflessione che costantemente rimbalza fra tre concetti, quello di ambiente in quanto spazio d’esperienza carico di vestigia semiotiche; quello di ambientamento come dinamica dell’accordo fra soggettività e ambiente; e quello di ambientazione come artificio che costruisce la parvenza di uno spazio d’esperienza e della sua dialettica con le agentività. Vi si espongono le più recenti teorie dello spazio esperienziale, vi si sottopongono a critica i progetti spaziali che, nelle società contemporanee, cercano di predeterminare il senso dell’ambiente, vi si investigano gli scenari costruiti nelle città, nelle rappresentazioni artistiche, in quelle religiose.File | Dimensione | Formato | |
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