Nel 1956, Giorgio Bassani dà vita a una riduzione cinematografica dei Promessi Sposi, un «esperimento» rimasto a lungo tra le carte dell’autore ferrarese, dato alle stampe soltanto postumo (Sellerio, 2007). Tra il 1970 e il 1971, anche Piero Chiara si cimenta nella riscrittura del romanzo manzoniano, sotto forma di sceneggiatura della prima parte e di riassunto-trattamento della seconda (Mondadori, 1996). Prossimità di stesura (terzo quarto del ventesimo secolo, tra Emilia e Lombardia), affinità di destinazione (il mondo della celluloide) e analogia di composizione (la mano di due affermati narratori) confortano un parallelo raffronto tra il modello ottocentesco e i due esiti novecenteschi, particolarmente fertile per il dato onomastico, suscettibile in entrambi i casi di interventi personali, più sottili e confinati ai personaggi secondari in Bassani (inversione tra Tonio e Gervasio, inserimento di un inedito Luigi), più corposi e legati a una rivisitazione “viscerale” dell’intera opera in Chiara (un lombardissimo Renzo Brambilla per Renzo Tramaglino, un’esplicita Bernarda vecchia servente di don Rodrigo, e altri esiti ancora).
Manzoni, Bassani, Chiara: variazioni onomastiche sui «Promessi sposi»
MILANI, Matteo
2013-01-01
Abstract
Nel 1956, Giorgio Bassani dà vita a una riduzione cinematografica dei Promessi Sposi, un «esperimento» rimasto a lungo tra le carte dell’autore ferrarese, dato alle stampe soltanto postumo (Sellerio, 2007). Tra il 1970 e il 1971, anche Piero Chiara si cimenta nella riscrittura del romanzo manzoniano, sotto forma di sceneggiatura della prima parte e di riassunto-trattamento della seconda (Mondadori, 1996). Prossimità di stesura (terzo quarto del ventesimo secolo, tra Emilia e Lombardia), affinità di destinazione (il mondo della celluloide) e analogia di composizione (la mano di due affermati narratori) confortano un parallelo raffronto tra il modello ottocentesco e i due esiti novecenteschi, particolarmente fertile per il dato onomastico, suscettibile in entrambi i casi di interventi personali, più sottili e confinati ai personaggi secondari in Bassani (inversione tra Tonio e Gervasio, inserimento di un inedito Luigi), più corposi e legati a una rivisitazione “viscerale” dell’intera opera in Chiara (un lombardissimo Renzo Brambilla per Renzo Tramaglino, un’esplicita Bernarda vecchia servente di don Rodrigo, e altri esiti ancora).File | Dimensione | Formato | |
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