Il disegnatore italiano Milo Manara e lo sceneggiatore cileno Alejandro Jodorowskj, nella loro quadrilogia di fumetti, I Borgia, hanno narrato la storia della casata catalana più celebre della prima età moderna nelle vicende dei suoi tre membri più famosi: papa Alessandro VI, al secolo Roderic de Borja, e i figli Cesare e Lucrezia. Pregevole lavoro dal punto di vista artistico, a metà strada tra il fumetto d'intrattenimento e la comic art, l'opera riproduce con pochi filtri la leggenda nera che circonda ancor oggi la famiglia di Valencia e che ebbe origine, già nel Cinquecento, dai giudizi del diarista pontificio Johannes Burkhard, dalla penna di Francesco Guicciardini e da quella, pur più benevola, di Niccolò Machiavelli. Mentre nel fumetto si lascia grande spazio a stereotipi morbosi, non ne è concesso ai veri problemi storici, alle innumerevoli questioni toccate dal potere dei Borgia al vertice della Chiesa e al centro d'Italia: scelta perlomeno curiosa in tempi in cui la graphic novel sta rivendicando a gran voce il diritto di fare storia attraverso la narrazione documentata. E tuttavia, non tocca alla narrativa, pregevole o meno, il compito difficile di scardinare una brutta lezione storiografica. Sono gli studiosi, semmai, a doversi porre il problema di come trasmettere la storia al grande pubblico, di insegnare agli autori di fiction come il passato vada raccontato. Eppure, tra loro, pochissimi non hanno timore di confrontarsi con la divulgazione, l’arte di comunicare facilmente concetti complessi.

Leggende nere e tavole a colori: I Borgia di Manara e Jodorowskj.

BELLIGNI, Eleonora
2011-01-01

Abstract

Il disegnatore italiano Milo Manara e lo sceneggiatore cileno Alejandro Jodorowskj, nella loro quadrilogia di fumetti, I Borgia, hanno narrato la storia della casata catalana più celebre della prima età moderna nelle vicende dei suoi tre membri più famosi: papa Alessandro VI, al secolo Roderic de Borja, e i figli Cesare e Lucrezia. Pregevole lavoro dal punto di vista artistico, a metà strada tra il fumetto d'intrattenimento e la comic art, l'opera riproduce con pochi filtri la leggenda nera che circonda ancor oggi la famiglia di Valencia e che ebbe origine, già nel Cinquecento, dai giudizi del diarista pontificio Johannes Burkhard, dalla penna di Francesco Guicciardini e da quella, pur più benevola, di Niccolò Machiavelli. Mentre nel fumetto si lascia grande spazio a stereotipi morbosi, non ne è concesso ai veri problemi storici, alle innumerevoli questioni toccate dal potere dei Borgia al vertice della Chiesa e al centro d'Italia: scelta perlomeno curiosa in tempi in cui la graphic novel sta rivendicando a gran voce il diritto di fare storia attraverso la narrazione documentata. E tuttavia, non tocca alla narrativa, pregevole o meno, il compito difficile di scardinare una brutta lezione storiografica. Sono gli studiosi, semmai, a doversi porre il problema di come trasmettere la storia al grande pubblico, di insegnare agli autori di fiction come il passato vada raccontato. Eppure, tra loro, pochissimi non hanno timore di confrontarsi con la divulgazione, l’arte di comunicare facilmente concetti complessi.
2011
6
106
114
http://www.historiamagistra.it
Borgia; papato; potere; Rinascimento; divulgazione; fumetti; Manara; Jodorowskj; Chiesa cattolica
Eleonora BELLIGNI
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/97549
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact