Oggi la percezione delle problematiche dinamiche familiari è acuita dal fatto che il disagio è sintomo di una “crisi nella crisi” dell’intero assetto sociale. Se è ovvio che la genitorialità coincide biologicamente con l’adultità, non altrettanto pacifica per tutti è l’implicazione che alla maturità fisica dovrebbe corrispondere un adeguato equilibrio psicologico, emotivo, cognitivo. Alcuni genitori vorrebbero essere buoni padri/madri, ma non sanno più come fare: sono molto attenti ma poco attivi. Ancora una volta, ad essere stigmatizzati sono gli eccessi: i genitori troppo presenti oppure i non-genitori perché assenti o silenti o collusivi e quelli che si astengono intenzionalmente dal proprio ruolo convinti, così, in un eccesso di rispetto, di lasciare maggiore ‘libertà’ allo sviluppo del figlio e soprattutto a se stessi. Ciascuno si comporti come meglio crede? In parte, sì: in ciascun gruppo familiare le relazioni funzionano come un piccolo ecosistema i cui elementi sono strettamente interdipendenti e che si regge su equilibri originali e unici. D’altra parte, ovviamente, no: esistono errori macroscopici che vengono pagati a caro prezzo dai figli ma anche dai genitori. I padri e le madri dovrebbero, dunque, essere educati/educarsi alla genitorialità ottenendo sostegno nelle situazioni cosiddette normali prima ancora che nel recupero di quelle problematiche. Il volume si occupa di formazione dei genitori evitando le ricette del “come fare” il genitore nelle emergenze percepite e tentando di rispondere alla ricerca del senso di quel “come essere” persone e, quindi, educatori dei figli.
Parenting, a Necessity and a Utopia
MARIANI, Anna Marina
2008-01-01
Abstract
Oggi la percezione delle problematiche dinamiche familiari è acuita dal fatto che il disagio è sintomo di una “crisi nella crisi” dell’intero assetto sociale. Se è ovvio che la genitorialità coincide biologicamente con l’adultità, non altrettanto pacifica per tutti è l’implicazione che alla maturità fisica dovrebbe corrispondere un adeguato equilibrio psicologico, emotivo, cognitivo. Alcuni genitori vorrebbero essere buoni padri/madri, ma non sanno più come fare: sono molto attenti ma poco attivi. Ancora una volta, ad essere stigmatizzati sono gli eccessi: i genitori troppo presenti oppure i non-genitori perché assenti o silenti o collusivi e quelli che si astengono intenzionalmente dal proprio ruolo convinti, così, in un eccesso di rispetto, di lasciare maggiore ‘libertà’ allo sviluppo del figlio e soprattutto a se stessi. Ciascuno si comporti come meglio crede? In parte, sì: in ciascun gruppo familiare le relazioni funzionano come un piccolo ecosistema i cui elementi sono strettamente interdipendenti e che si regge su equilibri originali e unici. D’altra parte, ovviamente, no: esistono errori macroscopici che vengono pagati a caro prezzo dai figli ma anche dai genitori. I padri e le madri dovrebbero, dunque, essere educati/educarsi alla genitorialità ottenendo sostegno nelle situazioni cosiddette normali prima ancora che nel recupero di quelle problematiche. Il volume si occupa di formazione dei genitori evitando le ricette del “come fare” il genitore nelle emergenze percepite e tentando di rispondere alla ricerca del senso di quel “come essere” persone e, quindi, educatori dei figli.File | Dimensione | Formato | |
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