Il saggio propone un approccio cognitivista al diritto privato, che superi la contrapposizione tra paternalismo e antipaternalismo giuridico sulla base di un’analisi pragmatica dei costi e dei benefici degli specifici interventi paternalistici da parte del legislatore, e con particolare attenzione al modo in cui concretamente si svolgono, nei diversi contesti, i processi cognitivi e decisionali. L’articolo muove dalla definizione del paternalismo giuridico, e dalla ricostruzione dei suoi modi di operare, dei suoi costi, degli argomenti che sono spesi per sostenere o per avversare interventi paternalistici. Descrive, quindi, alcune recenti evoluzioni del diritto italiano ed europeo che non si inquadrano facilmente nella contrapposizione tra paternalismo e antipaternalismo. Dopo aver descritto il superamento dei modelli tradizionali di razionalità nella letteratura psicologica ed economica, ed illustrato alcuni filoni di ricerca sperimentale che hanno arricchito la nostra conoscenza dei processi cognitivi e decisionali umani, l’articolo mostra come tali studi, che minano alcune premesse teoriche dell’antipaternalismo, non conducano tuttavia necessariamente a giustificare il paternalismo giuridico, e ben si accordino con le novità registrate in campo giuridico, rispetto alle quali le scienze cognitive possono fornire utili strumenti di spiegazione e di interpretazione.

Paternalismo e antipaternalismo nel diritto privato

CATERINA, Raffaele
2005-01-01

Abstract

Il saggio propone un approccio cognitivista al diritto privato, che superi la contrapposizione tra paternalismo e antipaternalismo giuridico sulla base di un’analisi pragmatica dei costi e dei benefici degli specifici interventi paternalistici da parte del legislatore, e con particolare attenzione al modo in cui concretamente si svolgono, nei diversi contesti, i processi cognitivi e decisionali. L’articolo muove dalla definizione del paternalismo giuridico, e dalla ricostruzione dei suoi modi di operare, dei suoi costi, degli argomenti che sono spesi per sostenere o per avversare interventi paternalistici. Descrive, quindi, alcune recenti evoluzioni del diritto italiano ed europeo che non si inquadrano facilmente nella contrapposizione tra paternalismo e antipaternalismo. Dopo aver descritto il superamento dei modelli tradizionali di razionalità nella letteratura psicologica ed economica, ed illustrato alcuni filoni di ricerca sperimentale che hanno arricchito la nostra conoscenza dei processi cognitivi e decisionali umani, l’articolo mostra come tali studi, che minano alcune premesse teoriche dell’antipaternalismo, non conducano tuttavia necessariamente a giustificare il paternalismo giuridico, e ben si accordino con le novità registrate in campo giuridico, rispetto alle quali le scienze cognitive possono fornire utili strumenti di spiegazione e di interpretazione.
2005
II
771
796
Paternalismo; autonomie contrattuali; consumatori; scienze cognitive
R. CATERINA
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