Il capitolo riporta i principali risultati di una ricerca sul fenomeno del bullismo, condotta in alcune scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della Regione Piemonte. L’obiettivo della ricerca era di ricavare informazioni sulla presenza e l’entità del bullismo a scuola, sui diversi ruoli rivestiti dai ragazzi, sulle modalità attraverso cui le prepotenze vengono agite, sui luoghi dove si svolgono le prepotenze e su alcuni correlati del fenomeno (prosocialità e autoefficacia). Hanno partecipato alla ricerca 411 studenti, che hanno compilato il questionario anonimo“Io e i miei compagni a scuola” (Bonino e Begotti, 2008). I risultati principali evidenziano che le offese verbali e le prepotenze fisiche sono le modalità maggiormente diffuse tra i partecipanti. Si evidenzia inoltre una bassa tendenza a rivestire i ruoli di bullo e sostenitore del bullo, mentre più elevate sono le medie riferite all’osservatore esterno e al difensore della vittima. La maggior parte delle prepotenze si verifica in classe o nel cortile della scuola. Per quanto riguarda i correlati del fenomeno, i risultati mostrano che la tendenza ad assumere il ruolo di bullo e sostenitore del bullo, ma anche di osservatore esterno, si accompagna a una minore tendenza ad assumere comportamenti prosociali; diversamente, la tendenza a intervenire in aiuto della vittima si accompagna a una maggiore prosocialità. Inoltre, la tendenza ad assumere ruoli pro-bullismo si associa a un livello minore di autoefficacia comunicativa e regolatoria; il ruolo di osservatore esterno e di difensore della vittima si differenziano invece rispetto all’autoefficacia sociale e comunicativa, variabili positivamente associate al ruolo di difensore.
La regione Piemonte previene il bullismo: alcuni dati
BEGOTTI, Tatiana;BONINO, Silvia
2009-01-01
Abstract
Il capitolo riporta i principali risultati di una ricerca sul fenomeno del bullismo, condotta in alcune scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della Regione Piemonte. L’obiettivo della ricerca era di ricavare informazioni sulla presenza e l’entità del bullismo a scuola, sui diversi ruoli rivestiti dai ragazzi, sulle modalità attraverso cui le prepotenze vengono agite, sui luoghi dove si svolgono le prepotenze e su alcuni correlati del fenomeno (prosocialità e autoefficacia). Hanno partecipato alla ricerca 411 studenti, che hanno compilato il questionario anonimo“Io e i miei compagni a scuola” (Bonino e Begotti, 2008). I risultati principali evidenziano che le offese verbali e le prepotenze fisiche sono le modalità maggiormente diffuse tra i partecipanti. Si evidenzia inoltre una bassa tendenza a rivestire i ruoli di bullo e sostenitore del bullo, mentre più elevate sono le medie riferite all’osservatore esterno e al difensore della vittima. La maggior parte delle prepotenze si verifica in classe o nel cortile della scuola. Per quanto riguarda i correlati del fenomeno, i risultati mostrano che la tendenza ad assumere il ruolo di bullo e sostenitore del bullo, ma anche di osservatore esterno, si accompagna a una minore tendenza ad assumere comportamenti prosociali; diversamente, la tendenza a intervenire in aiuto della vittima si accompagna a una maggiore prosocialità. Inoltre, la tendenza ad assumere ruoli pro-bullismo si associa a un livello minore di autoefficacia comunicativa e regolatoria; il ruolo di osservatore esterno e di difensore della vittima si differenziano invece rispetto all’autoefficacia sociale e comunicativa, variabili positivamente associate al ruolo di difensore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.