In questo lavoro si è inteso verificare l’efficacia delle tecniche del telerilevamento nell’ambito della coltivazione del ‘Moscato bianco’ in Piemonte. Lo studio è stato condotto su un’area di studio avente una superficie di circa 5 ha, non inerbita ed omogenea per le distanze di impianto. Su di essa sono state selezionate 3 macrotesi uniformi per forma di allevamento (a controspalliera) con due sistemi di potatura (Casarsa e Guyot) sui quali sono presenti rispettivamente il portainnesto “420A” per il primo e “rupestris du Lot” per il secondo. Per ogni macrotesi sono state individuate delle sottozone in relazione alla quota altimetrica e per ognuna è stato considerato un numero sufficiente di piante di riferimento. Il monitoraggio dell’evoluzione vegetazionale delle viti è stato condotto confrontando due acquisizioni multispetrali successive (nella fase fenologica di invaiatura e alla vendemmia) registrate da piattaforma aerea ultraleggera e a basso costo. L’informazione derivata dalle immagini è stata confrontata e integrata con rilievi di campo riguardanti la determinazione/stima della parete fogliare, della produzione di uva e del vigore vegetativo. I primi risultati sembrano evidenziare come l’adozione del telerilevamento possa essere suggerita quale strumento operativo per il miglioramento qualitativo del prodotto viticolo, in quanto le correlazioni esistenti tra gli indici di vegetazione derivabili dalle immagini e i dati di campo/laboratorio hanno permesso di discriminare le differenze di suolo tra le tesi e all’interno delle stesse.

Correlazione tra tipologie di suolo e vigore vegetativo di viti cv Moscato bianco in Piemonte con tecniche di telerilevamento aereo

BONINO, FEDERICO;BORGOGNO MONDINO, ENRICO CORRADO;CAVALLETTO, Silvia;NOVELLO, Vittorino
2012-01-01

Abstract

In questo lavoro si è inteso verificare l’efficacia delle tecniche del telerilevamento nell’ambito della coltivazione del ‘Moscato bianco’ in Piemonte. Lo studio è stato condotto su un’area di studio avente una superficie di circa 5 ha, non inerbita ed omogenea per le distanze di impianto. Su di essa sono state selezionate 3 macrotesi uniformi per forma di allevamento (a controspalliera) con due sistemi di potatura (Casarsa e Guyot) sui quali sono presenti rispettivamente il portainnesto “420A” per il primo e “rupestris du Lot” per il secondo. Per ogni macrotesi sono state individuate delle sottozone in relazione alla quota altimetrica e per ognuna è stato considerato un numero sufficiente di piante di riferimento. Il monitoraggio dell’evoluzione vegetazionale delle viti è stato condotto confrontando due acquisizioni multispetrali successive (nella fase fenologica di invaiatura e alla vendemmia) registrate da piattaforma aerea ultraleggera e a basso costo. L’informazione derivata dalle immagini è stata confrontata e integrata con rilievi di campo riguardanti la determinazione/stima della parete fogliare, della produzione di uva e del vigore vegetativo. I primi risultati sembrano evidenziare come l’adozione del telerilevamento possa essere suggerita quale strumento operativo per il miglioramento qualitativo del prodotto viticolo, in quanto le correlazioni esistenti tra gli indici di vegetazione derivabili dalle immagini e i dati di campo/laboratorio hanno permesso di discriminare le differenze di suolo tra le tesi e all’interno delle stesse.
2012
III Convegno Nazionale di Viticoltura
San Michele all'Adige (TN)
05-09 luglio 2010
Acta Italus Hortus
Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana SOI
3
211
214
9788890562822
vegetation index; point quadrat technique; leaf area; production; precision farming; remote sensing
Bonino F.; Borgogno Mondino E.C.; Cavalletto S.; Novello V.
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