Il volume è dedicato a delineare una biografia imprenditoriale dell'industriale e finanziere piemontese Riccardo Gualino (Biella 1879 - Firenze 1964). Molto è stato scritto sul suo generoso mecenatismo e sulla sua versatile promozione di attività artistiche e culturali, mentre sono state scarsamente approfondite le sue iniziative in campo economico e finanziario. Questa monografia si propone, appunto, di colmare questa lacuna storiografica. Gualino ha occupato una posizione di grande rilievo nell'ambito della storia italiana dei primi tre quarti del Novecento. Innanzitutto, per il consistente contributo che diede allo sviluppo industriale del nostro paese con la creazione e la gestione di alcune aziende di primaria importanza, quali la Snia viscosa, l'Unica, l'Unione italiana cementi, la Rumianca, la Lux film che - con le loro vicende più o meno felici - hanno scritto una parte rilevante della storia economica nazionale. In secondo luogo, per il ruolo di primo attore che Gualino giocò sulla scana finanziaria italiana - e talvolta anche europea - di quegli anni, con una molteplicità di spericolate ed azzardate avventure, che andarono dalle operazioni forestali e immobiliari nell'Est europeo, alla scalata delle banche italiane nel primo dopoguerra, ai legami con il banchiere francese Albert Oustic, allo svuotamento dei forzieri della Banca agricola italiana di Torino nella seconda metà degli anni Venti. Inoltre, l'imprenditore biellese divenne uno dei simboli dell'opposizione liberale alla dittatura mussoliniana. Sostanzialmente antifascista, non aveva mai nascosto nell'ambito privato i suoi reali sentimenti nei confronti del regime. Oppostosi vigorosamente alla rivalutazione monetaria del 1926, vide deteriorare i suoi rapporti con Mussolini sino a quando fu fatto da questi arrestare e inviare al confino di polizia, anche a causa del grave dissesto che aveva provocato nei conti della Banca agricola. Infine, l'uomo d'affari piemontese seppe tradurre il suo profondo amore per l'arte in una serie svariata di iniziative rivolte alla valorizzazione di alcuni filoni artistici, quali il teatro, la musica e la danza, le arti figurative, l'architettura. Nella promozione di tali attività, Gualino profuse molto denaro dilapidando, da un lato, un intero patrimonio e pervenendo, per contro, alla realizzazione di significative manifestazioni e collezioni, congiuntamente alla valorizzazione di una schiera di giovani artisti.

Riccardo Gualino finanziere e imprenditore : un protagonista dell'economia italiana del Novecento

BERMOND, Claudio
2005-01-01

Abstract

Il volume è dedicato a delineare una biografia imprenditoriale dell'industriale e finanziere piemontese Riccardo Gualino (Biella 1879 - Firenze 1964). Molto è stato scritto sul suo generoso mecenatismo e sulla sua versatile promozione di attività artistiche e culturali, mentre sono state scarsamente approfondite le sue iniziative in campo economico e finanziario. Questa monografia si propone, appunto, di colmare questa lacuna storiografica. Gualino ha occupato una posizione di grande rilievo nell'ambito della storia italiana dei primi tre quarti del Novecento. Innanzitutto, per il consistente contributo che diede allo sviluppo industriale del nostro paese con la creazione e la gestione di alcune aziende di primaria importanza, quali la Snia viscosa, l'Unica, l'Unione italiana cementi, la Rumianca, la Lux film che - con le loro vicende più o meno felici - hanno scritto una parte rilevante della storia economica nazionale. In secondo luogo, per il ruolo di primo attore che Gualino giocò sulla scana finanziaria italiana - e talvolta anche europea - di quegli anni, con una molteplicità di spericolate ed azzardate avventure, che andarono dalle operazioni forestali e immobiliari nell'Est europeo, alla scalata delle banche italiane nel primo dopoguerra, ai legami con il banchiere francese Albert Oustic, allo svuotamento dei forzieri della Banca agricola italiana di Torino nella seconda metà degli anni Venti. Inoltre, l'imprenditore biellese divenne uno dei simboli dell'opposizione liberale alla dittatura mussoliniana. Sostanzialmente antifascista, non aveva mai nascosto nell'ambito privato i suoi reali sentimenti nei confronti del regime. Oppostosi vigorosamente alla rivalutazione monetaria del 1926, vide deteriorare i suoi rapporti con Mussolini sino a quando fu fatto da questi arrestare e inviare al confino di polizia, anche a causa del grave dissesto che aveva provocato nei conti della Banca agricola. Infine, l'uomo d'affari piemontese seppe tradurre il suo profondo amore per l'arte in una serie svariata di iniziative rivolte alla valorizzazione di alcuni filoni artistici, quali il teatro, la musica e la danza, le arti figurative, l'architettura. Nella promozione di tali attività, Gualino profuse molto denaro dilapidando, da un lato, un intero patrimonio e pervenendo, per contro, alla realizzazione di significative manifestazioni e collezioni, congiuntamente alla valorizzazione di una schiera di giovani artisti.
2005
Centro Studi Piemontesi
1
271
8882620476
C. BERMOND
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