In una prospettiva ‘evoluzionista’ non limitata all’ambito naturalistico, ma estesa anche alle dimensioni culturali e soprattutto economiche, si sostiene che – in un mondo dove è pressoché impossibile impedire la comunicazione ed il confronto – le società non possono non essere ‘influenzate’ da quanto avviene altrove. Le istituzioni delle società che appaiono di maggiore successo tendono a spontaneamente estendersi – per lo più mediante processi spontanei di imitazione – a società che vengono percepite sempre più come ‘arretrate’ e non rispondenti alle esigenze delle fasce più giovani della popolazione. Le istituzioni di maggior successo sono dunque per loro natura ‘imperialiste’ nel senso di possedere una forza diffusiva difficilmente contrastabile dagli interessi di conservazione. L’impostazione è applicata alle strutture economiche: le economie occidentali hanno dimostrato maggior successo nell’aumento dei consumi e del benessere. Se infatti scopo ultimo dell’attività economica è appunto il soddisfacimento dei bisogni, la capacità delle società occidentali nel perseguire tale obiettivo appare tuttora insuperato. Il dibattito sullo ‘scontro di civiltà’ dovrebbe pertanto dedicare assai maggiore attenzione al profilo economico-produttivo oltre che ai pur fondamentali aspetti della libertà politica e culturale.

La civiltà occidentale è ineluttabilmente imperiallista: una prospettiva evoluzionista

CARAMELLI, Vincenzino
2005-01-01

Abstract

In una prospettiva ‘evoluzionista’ non limitata all’ambito naturalistico, ma estesa anche alle dimensioni culturali e soprattutto economiche, si sostiene che – in un mondo dove è pressoché impossibile impedire la comunicazione ed il confronto – le società non possono non essere ‘influenzate’ da quanto avviene altrove. Le istituzioni delle società che appaiono di maggiore successo tendono a spontaneamente estendersi – per lo più mediante processi spontanei di imitazione – a società che vengono percepite sempre più come ‘arretrate’ e non rispondenti alle esigenze delle fasce più giovani della popolazione. Le istituzioni di maggior successo sono dunque per loro natura ‘imperialiste’ nel senso di possedere una forza diffusiva difficilmente contrastabile dagli interessi di conservazione. L’impostazione è applicata alle strutture economiche: le economie occidentali hanno dimostrato maggior successo nell’aumento dei consumi e del benessere. Se infatti scopo ultimo dell’attività economica è appunto il soddisfacimento dei bisogni, la capacità delle società occidentali nel perseguire tale obiettivo appare tuttora insuperato. Il dibattito sullo ‘scontro di civiltà’ dovrebbe pertanto dedicare assai maggiore attenzione al profilo economico-produttivo oltre che ai pur fondamentali aspetti della libertà politica e culturale.
2005
V. Caramelli
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