L'andamento temporale della concentrazione del polline nell'aria di specie vegetali ad impollinazione anemofila fornisce informazioni sul ciclo riproduttivo della vegetazione e, in ultima analisi, sulle condizioni meteoambientali che lo determinano. L'analisi delle serie storiche di dati aerobiologici relativi ad unità tassonomiche (taxa) rappresentative di uno specifico contesto climatico (bioindicatori) consente di individuare eventuali anomalie e variazioni meteoclimatiche e di valutarne la significatività rispetto alla normale variabilità interannuale. Si presentano i risultati dello studio condotto sui siti di Novara e Omegna, dotati di stazioni di monitoraggio aerobiologico dell'Arpa Piemonte, nel caso di Corylus, Castanea e Platanus nel periodo 2002-2008. I dati sono stati elaborati in termini di AP (Andamento palinologico) (Cavalletto et al., RSA 2008) e messi in relazione con l'andamento termometrico (medie mensili) dei tre mesi precedenti l'antesi. In generale, i vari parametri dell'AP mostrano una certa variabilità interannuale locale, con andamenti temporali in sostanziale accordo ma valori anche molto diversi tra i due siti. I risultati confermano la correlazione tra la data di inizio pollinazione e le temperature medie registrate nei tre mesi precedenti la fioritura. In particolare, è evidente l'anticipo fenologico negli anni 2003 e 2007 a fronte degli inverni particolarmente miti del 2002 e del 2006. Resta da approfondire, invece, l'influenza dei fattori meteoambientali sulla produttività pollinica. In particolare, occorre indagare gli effetti delle temperature invernali ai fini del soddisfacimento del 'chilling requirement' delle specie a fioritura invernale e quelli della pluviometria sulle concentrazioni misurate.
L’andamento pollinico e il clima: rete regionale di monitoraggio
CAVALLETTO, Silvia
2009-01-01
Abstract
L'andamento temporale della concentrazione del polline nell'aria di specie vegetali ad impollinazione anemofila fornisce informazioni sul ciclo riproduttivo della vegetazione e, in ultima analisi, sulle condizioni meteoambientali che lo determinano. L'analisi delle serie storiche di dati aerobiologici relativi ad unità tassonomiche (taxa) rappresentative di uno specifico contesto climatico (bioindicatori) consente di individuare eventuali anomalie e variazioni meteoclimatiche e di valutarne la significatività rispetto alla normale variabilità interannuale. Si presentano i risultati dello studio condotto sui siti di Novara e Omegna, dotati di stazioni di monitoraggio aerobiologico dell'Arpa Piemonte, nel caso di Corylus, Castanea e Platanus nel periodo 2002-2008. I dati sono stati elaborati in termini di AP (Andamento palinologico) (Cavalletto et al., RSA 2008) e messi in relazione con l'andamento termometrico (medie mensili) dei tre mesi precedenti l'antesi. In generale, i vari parametri dell'AP mostrano una certa variabilità interannuale locale, con andamenti temporali in sostanziale accordo ma valori anche molto diversi tra i due siti. I risultati confermano la correlazione tra la data di inizio pollinazione e le temperature medie registrate nei tre mesi precedenti la fioritura. In particolare, è evidente l'anticipo fenologico negli anni 2003 e 2007 a fronte degli inverni particolarmente miti del 2002 e del 2006. Resta da approfondire, invece, l'influenza dei fattori meteoambientali sulla produttività pollinica. In particolare, occorre indagare gli effetti delle temperature invernali ai fini del soddisfacimento del 'chilling requirement' delle specie a fioritura invernale e quelli della pluviometria sulle concentrazioni misurate.File | Dimensione | Formato | |
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