Sono più di 2000 le fattorie didattiche accreditate in Italia. Un fenomeno in rapida espansione soprattutto a partire dai primi anni del nuovo millennio. L’articolo chiarisce in che modo le fattorie didattiche possano rispondere da un lato ai bisogni dei cittadini del nuovo millennio e dall’altro alla necessità di educare ad un presente capace di progettare futuri sostenibili. In effetti non sono solo i contesti rurali e naturali ad essere estranei per le nuove generazioni. Sono drasticamente diminuite le esperienze primarie in generale, le esperienze dirette e quotidiane di contatto con la realtà vera, di incontro con oggetti concreti, e questo ha effetti, ormai dimostrati, non solo sul piano dei saperi ma anche su quello psico-fisico e relazionale. E’ invece proprio l’esperienza di realtà che ci aiuta ad allargare i confini e a ricomporre il sapere perché ci permette di percepire e pensare in termini di relazioni. L’esperienza mediata di una realtà a tutto tondo in strutture come le fattorie didattiche e le aree protette, anche se estemporana, può venire in soccorso e guidare i ragazzi alla ricerca di significati che vanno ben oltre le etichette e le categorie imposte dal sapere formale. Accanto a tutto ciò, sul fronte dell’educazione alla sostenibilità, vi è il potere enorme che questi contesti hanno in termini di recupero della consapevolezza ecologica. I contesti rurali, forse ancor più di quelli naturali, mettono infatti in evidenza il legame fra il nostro vivere quotidiano e le risorse naturali da cui dipendiamo, legame che sempre meno riusciamo a percepire a causa del nostro stile di vita e del sistema di produzione e consumo a cui siamo assoggettati.
Fattorie didattiche: un'opportunità su molti fronti
PERAZZONE, Anna
2012-01-01
Abstract
Sono più di 2000 le fattorie didattiche accreditate in Italia. Un fenomeno in rapida espansione soprattutto a partire dai primi anni del nuovo millennio. L’articolo chiarisce in che modo le fattorie didattiche possano rispondere da un lato ai bisogni dei cittadini del nuovo millennio e dall’altro alla necessità di educare ad un presente capace di progettare futuri sostenibili. In effetti non sono solo i contesti rurali e naturali ad essere estranei per le nuove generazioni. Sono drasticamente diminuite le esperienze primarie in generale, le esperienze dirette e quotidiane di contatto con la realtà vera, di incontro con oggetti concreti, e questo ha effetti, ormai dimostrati, non solo sul piano dei saperi ma anche su quello psico-fisico e relazionale. E’ invece proprio l’esperienza di realtà che ci aiuta ad allargare i confini e a ricomporre il sapere perché ci permette di percepire e pensare in termini di relazioni. L’esperienza mediata di una realtà a tutto tondo in strutture come le fattorie didattiche e le aree protette, anche se estemporana, può venire in soccorso e guidare i ragazzi alla ricerca di significati che vanno ben oltre le etichette e le categorie imposte dal sapere formale. Accanto a tutto ciò, sul fronte dell’educazione alla sostenibilità, vi è il potere enorme che questi contesti hanno in termini di recupero della consapevolezza ecologica. I contesti rurali, forse ancor più di quelli naturali, mettono infatti in evidenza il legame fra il nostro vivere quotidiano e le risorse naturali da cui dipendiamo, legame che sempre meno riusciamo a percepire a causa del nostro stile di vita e del sistema di produzione e consumo a cui siamo assoggettati.File | Dimensione | Formato | |
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