Il burnout nelle professioni di aiuto: un contributo meta-analitico

La rassegna condotta con il metodo meta-analitico, che fa il punto sullo stato dell’arte sul rapporto persona- ambiente nella genesi del burnout delle professioni d’aiuto. La meta-analisi è un utile strumento metodologico che consente di sintetizzare con tecniche quantitative le ricerche precedentemente condotte su un argomento definito, e di valutare in modo cumulativo l’entità e la stabilità sia dell’effetto principale sia dei correlati o fattori moderatori dell’effetto stesso. La rassegna vuole essere un aggiornamento della nota sintesi meta-analitica di Lee ed Ashfort (1996) mirata ad individuare lo specifico contributo delle richieste e delle risorse verso ciascuna dimensione del burnout. La meta- analisi si basa su 40 studi che hanno utilizzato il Maslach Burnout Inventory nella forma originaria (HSS, 1981). Le meta-correlazioni confermano la multidimensionalità del fenomeno, ribadendo la relazione tra esaurimento emotivo e depersonalizzazione, quasi ad indicare la consequenzialità tra le due. In forma di predittori o moderatori, ritroviamo il conflitto, l’ambiguità di ruolo e il supporto dei colleghi come principali predittori dell’esaurimento emotivo. Nonostante la bassa numerosità degli studi presi in esame, è possibile affermare che il tipo di professione costituisce una variabile moderatrice del burnout. L’applicazione del modello persona-ambiente, potrebbe condurre ad esiti assai differenti a seconda che a prevalere sia la necessità di certificare le organizzazioni dal punto di vista della loro salute (equilibrio) o dal punto di vista del benessere ( integrità individuale), capacità d’azione e di risultato dei suoi componenti. Nel primo caso l’ordinamento è: carico di lavoro, percezione di …, contratto tra le parti. Nel secondo la centratura è sull’altro, la sequenza diventa: soddisfazione, carico di lavoro, contratto psicologico.