La ricerca intende far emergere i tratti peculiari della politica sabauda settecentesca in materia fedecommissaria. Viene ricostruita la ricca ma disorganica documentazione d’archivio relativa ai lavori preparatori delle diverse tre edizioni delle Regie Costituzioni, andando oltre una mera ricostruzione esterna della compilazione ed evidenziando il progressivo chiarirsi del disegno politico sabaudo assolutistico. L’attività legislativa di Vittorio Amedeo II e dei suoi successori viene comunque inserita nel quadro storico del tempo, evidenziandone le sostanziali differenze di impostazione culturale e di ispirazione ideale – pur talvolta nella comune adozione di provvedimenti restrittivi – rispetto allo spirito riformatore illuministico di altre realtà di poco successive. Infine viene dedicata una specifica parte agli aspetti più concreti della disciplina rinnovata, in particolare ai verbali di denuncia presso gli uffici locali e dell’insinuazione e le procedure azionate innanzi al Senato dai privati per ottenere lo svincolo dei beni nelle ipotesi contemplate dalla nuova disciplina legislativa. Ne emerge un quadro interessante sulle dinamiche patrimoniali del tempo, sulle aspettative concretamente nutrite nei confronti dello strumento fedecommissario e pure il crescente disagio progressivamente percepito in relazione alla rigidità del vincolo imposto dal disponente.
Dalla volontà privata alla volontà del principe. Aspetti del fedecommesso nel piemonte sabaudo settecentesco
BONZO, CATERINA
2007-01-01
Abstract
La ricerca intende far emergere i tratti peculiari della politica sabauda settecentesca in materia fedecommissaria. Viene ricostruita la ricca ma disorganica documentazione d’archivio relativa ai lavori preparatori delle diverse tre edizioni delle Regie Costituzioni, andando oltre una mera ricostruzione esterna della compilazione ed evidenziando il progressivo chiarirsi del disegno politico sabaudo assolutistico. L’attività legislativa di Vittorio Amedeo II e dei suoi successori viene comunque inserita nel quadro storico del tempo, evidenziandone le sostanziali differenze di impostazione culturale e di ispirazione ideale – pur talvolta nella comune adozione di provvedimenti restrittivi – rispetto allo spirito riformatore illuministico di altre realtà di poco successive. Infine viene dedicata una specifica parte agli aspetti più concreti della disciplina rinnovata, in particolare ai verbali di denuncia presso gli uffici locali e dell’insinuazione e le procedure azionate innanzi al Senato dai privati per ottenere lo svincolo dei beni nelle ipotesi contemplate dalla nuova disciplina legislativa. Ne emerge un quadro interessante sulle dinamiche patrimoniali del tempo, sulle aspettative concretamente nutrite nei confronti dello strumento fedecommissario e pure il crescente disagio progressivamente percepito in relazione alla rigidità del vincolo imposto dal disponente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.