Il successo nel trattamento delle infezioni microbiche e' correlato al sinergismo tra il sistema immunitario del paziente e i farmaci antibatterici impiegati nell’eradicare l’infezione. Tra i pazienti immunocompromessi, quelli con insufficienza renale risultano particolarmente sensibili alle infezioni ad elevata morbilita' e mortalita', la cui incidenza e' correlabile ad un forte indebolimento della risposta fagocitaria, dovuto per lo piu' ad alterazioni funzionali a carico di diverse attivita' o tappe metaboliche. Ne consegue che, in questi pazienti, la terapia ottimale dovrebbe prevedere l'utilizzo di farmaci in grado di stimolare o, almeno, di non inibire le difese immunitarie dell'ospite. In questo studio si sono valutati gli effetti in vitro della fosfomicina trometamolo, a concentrazioni subinibenti, sulle funzioni primarie dei fagociti PMN provenienti sia da soggetti sani sia da pazienti immunocompromessi, in particolare emodializzati e portatori di trapianto renale, nei confronti di un ceppo di Escherichia coli,uno dei piu' importanti batteri responsabili di infezioni non complicate delle vie urinarie. La scelta di questo farmaco e' stata determinata da alcune sue importanti proprieta' farmacologiche: ampio spettro di attivita' antibatterica su batteri responsabili di infezioni urinarie, biodisponibilita' orale, scarso legame alle sieroproteine, lunga emivita, elevate e persistenti concentrazioni urinarie, ridotta insorgenza delle resistenze. I risultati evidenziano che la fosfomicina trometamolo, a concentrazioni subinibenti, esercita un’interazione positiva con le difese aspecifiche dell’ospite che si traduce in un aumento dell’attivita' fagocitaria iniziale, ma, soprattutto in uno spiccato potenziamento dell’attivita' microbicida sia nel soggetto sano sia in quello immunocompromesso, riportando in quest’ultimo la funzionalita' dei PMN a valori pressoche' normali. L’attivita' immunomodulante della fosfomicima trometamolo e' probabilmente da imputare ad una cooperazione tra l’attivita' dei fagociti con quella dell’antibiotico esercitata direttamente sul batterio che, “indebolito”, viene piu' facilmente aggredito dai sistemi litici dei PMN.
Attivita' immunomodulante della fosfomicina trometamolo sui meccanismi di difesa aspecifica dei soggetti sani e pazienti immunocompromessi
TULLIO, Viviana Cristina;CUFFINI, Annamaria;MANDRAS, Narcisa;BANCHE, Giuliana;ROANA, Janira;CARLONE, Nicola
2002-01-01
Abstract
Il successo nel trattamento delle infezioni microbiche e' correlato al sinergismo tra il sistema immunitario del paziente e i farmaci antibatterici impiegati nell’eradicare l’infezione. Tra i pazienti immunocompromessi, quelli con insufficienza renale risultano particolarmente sensibili alle infezioni ad elevata morbilita' e mortalita', la cui incidenza e' correlabile ad un forte indebolimento della risposta fagocitaria, dovuto per lo piu' ad alterazioni funzionali a carico di diverse attivita' o tappe metaboliche. Ne consegue che, in questi pazienti, la terapia ottimale dovrebbe prevedere l'utilizzo di farmaci in grado di stimolare o, almeno, di non inibire le difese immunitarie dell'ospite. In questo studio si sono valutati gli effetti in vitro della fosfomicina trometamolo, a concentrazioni subinibenti, sulle funzioni primarie dei fagociti PMN provenienti sia da soggetti sani sia da pazienti immunocompromessi, in particolare emodializzati e portatori di trapianto renale, nei confronti di un ceppo di Escherichia coli,uno dei piu' importanti batteri responsabili di infezioni non complicate delle vie urinarie. La scelta di questo farmaco e' stata determinata da alcune sue importanti proprieta' farmacologiche: ampio spettro di attivita' antibatterica su batteri responsabili di infezioni urinarie, biodisponibilita' orale, scarso legame alle sieroproteine, lunga emivita, elevate e persistenti concentrazioni urinarie, ridotta insorgenza delle resistenze. I risultati evidenziano che la fosfomicina trometamolo, a concentrazioni subinibenti, esercita un’interazione positiva con le difese aspecifiche dell’ospite che si traduce in un aumento dell’attivita' fagocitaria iniziale, ma, soprattutto in uno spiccato potenziamento dell’attivita' microbicida sia nel soggetto sano sia in quello immunocompromesso, riportando in quest’ultimo la funzionalita' dei PMN a valori pressoche' normali. L’attivita' immunomodulante della fosfomicima trometamolo e' probabilmente da imputare ad una cooperazione tra l’attivita' dei fagociti con quella dell’antibiotico esercitata direttamente sul batterio che, “indebolito”, viene piu' facilmente aggredito dai sistemi litici dei PMN.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.