L'articolo ha analizzato il progetto di alcuni Comuni del Canavese che, nel 2004, hanno avviato un programma congiunto per rilanciare, oltre all’olivicoltura, la coltivazione della canapa. Nel Canavese, la canapa ha lasciato molte tracce e ricordi: agli inizi del Novecento non c’era famiglia che non le dedicasse almeno qualche campo. Molti ancora oggi credono che il nome “Canavese” derivi dalla canapa; gli storici smentiscono questa etimologia, anche se in passato, la credenza popolare era diffusa, alimentata anche dalla presenza di una banderuola in ferro battuto che riproduce una pianticella di canapa e che, dal 1758, svetta sulla torre del municipio di Ivrea. Verso la metà del secolo scorso, la coltivazione della canapa è stata abbandonata sia perché considerata troppo laboriosa rispetto alle tecniche ed ai mezzi allora disponibili sia perché superata dall’arrivo di più economiche fibre artificiali. I motivi dell’abbandono non devono essere ricercati, quindi, nel clima o nella natura morenica dei terreni del Canavese, che mediamente offrono condizioni favorevoli alla canapicoltura. Lo studio ha descritto i risultati della sperimentazione mettendo in luce sia gli elementi di criticità sia i possibili vantaggi di tale coltura.

Un progetto per il rilancio della canapa nel canavese

VARESE, Erica
2006-01-01

Abstract

L'articolo ha analizzato il progetto di alcuni Comuni del Canavese che, nel 2004, hanno avviato un programma congiunto per rilanciare, oltre all’olivicoltura, la coltivazione della canapa. Nel Canavese, la canapa ha lasciato molte tracce e ricordi: agli inizi del Novecento non c’era famiglia che non le dedicasse almeno qualche campo. Molti ancora oggi credono che il nome “Canavese” derivi dalla canapa; gli storici smentiscono questa etimologia, anche se in passato, la credenza popolare era diffusa, alimentata anche dalla presenza di una banderuola in ferro battuto che riproduce una pianticella di canapa e che, dal 1758, svetta sulla torre del municipio di Ivrea. Verso la metà del secolo scorso, la coltivazione della canapa è stata abbandonata sia perché considerata troppo laboriosa rispetto alle tecniche ed ai mezzi allora disponibili sia perché superata dall’arrivo di più economiche fibre artificiali. I motivi dell’abbandono non devono essere ricercati, quindi, nel clima o nella natura morenica dei terreni del Canavese, che mediamente offrono condizioni favorevoli alla canapicoltura. Lo studio ha descritto i risultati della sperimentazione mettendo in luce sia gli elementi di criticità sia i possibili vantaggi di tale coltura.
2006
Anno X, n. 53
32
35
http://www.regione.piemonte.it/archivio/agri/ita/news/pubblic/quaderni/num53/dwd/32.pdf
Canavese
Carlo Belletti; Luana Rodda; Erica Varese
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