Mario Pieri e la Scuola di Giuseppe Peano

Le dichiarazioni di appartenenza di Pieri alla Scuola di Peano - sia dirette sia indirette - non mancano: il mio obiettivo è allora quello di precisarne il senso, la portata e i contorni, individuando le dinamiche di costruzione, condivisione, trasmissione e diffusione del sapere matematico interne a questa equipe. La mia analisi mira a mostrare che Pieri si sentì effettivamente parte della Scuola di Peano, di cui non si limitò a condividere acriticamente gli assunti, coniando anzi una visione originale della cornice epistemologica e pedagogica atta a giustificare l’inserimento delle ricerche fondazionali nell’insegnamento. La ricostruzione del percorso di elaborazione di un sistema minimo per la geometria euclidea da parte di Padoa e Pieri ha permesso infine di illustrare come le dinamiche di coordinamento interne all’equipes di Peano fossero assai fluide, intaccando un’immagine storiografica cristallizzata da tempo: quella di un Peano ‘caposcuola’ che dettava rigidamente ai suoi collaboratori le direttive sui temi di ricerca da sviluppare e sulla metodologia con cui farlo.