La collezione di Moscati sita in Canelli (AT) presso l’Azienda Bosca conta oltre 100 vitigni provenienti da una decina di Paesi del mondo. Le informazioni disponibili su questo materiale e le osservazioni ampelografiche eseguite avevano evidenziato l’esistenza di probabili casi di omonimia e sinonimia. Erano anche state avanzate ipotesi di errori nell’attribuzione o nella trascrizione dei nomi per alcuni vitigni, mentre per altri si manifestava l’interesse a verificarne l’origine genetica. Per tutti questi motivi si è ritenuto interessante ricorrere all’analisi del DNA microsatellite, tecnica particolarmente adatta alla caratterizzazione varietale, esaminando i vitigni più importanti tra i Moscati in collezione con lo scopo di contribuire a chiarire casi i di omonimia e sinonimia, verificare ipotesi di rapporti di parentela già segnalati e formularne di nuove. Innanzitutto sono state considerate tredici cultivar ritenute cloni o mutazioni del Moscato bianco per verificarne l’identità; quindi si sono esaminate cultivar appartenenti ad altri gruppi noti di Moscato: Moscato di Alessandria, Moscato giallo, Moscato fior d’arancio, Moscato d’Amburgo. A questi si sono aggiunti alcuni vitigni tra cui il Muskat Uzbekistanskii, perché incroci noti o al contrario perché di origine sconosciuta.
Caratterizzazione di Moscati in collezione a Canelli mediante marcatori molecolari: analisi di sinonimie, omonimie e relazioni di parentela
BOTTA, Roberto;AKKAK, Aziz;
1999-01-01
Abstract
La collezione di Moscati sita in Canelli (AT) presso l’Azienda Bosca conta oltre 100 vitigni provenienti da una decina di Paesi del mondo. Le informazioni disponibili su questo materiale e le osservazioni ampelografiche eseguite avevano evidenziato l’esistenza di probabili casi di omonimia e sinonimia. Erano anche state avanzate ipotesi di errori nell’attribuzione o nella trascrizione dei nomi per alcuni vitigni, mentre per altri si manifestava l’interesse a verificarne l’origine genetica. Per tutti questi motivi si è ritenuto interessante ricorrere all’analisi del DNA microsatellite, tecnica particolarmente adatta alla caratterizzazione varietale, esaminando i vitigni più importanti tra i Moscati in collezione con lo scopo di contribuire a chiarire casi i di omonimia e sinonimia, verificare ipotesi di rapporti di parentela già segnalati e formularne di nuove. Innanzitutto sono state considerate tredici cultivar ritenute cloni o mutazioni del Moscato bianco per verificarne l’identità; quindi si sono esaminate cultivar appartenenti ad altri gruppi noti di Moscato: Moscato di Alessandria, Moscato giallo, Moscato fior d’arancio, Moscato d’Amburgo. A questi si sono aggiunti alcuni vitigni tra cui il Muskat Uzbekistanskii, perché incroci noti o al contrario perché di origine sconosciuta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.