La storia che questo libro si propone di raccontare comincia in Olanda, negli anni Ottanta. A innescare l'intreccio fu Pasty Hage, una paziente psichiatrica tormentata dalle voci. Queste voci, aggressive, minacciose, cessarono di costituire un problema quando la signora Hage ebbe la ventura di imbattersi nel libro di Julian Jaynes, L'origine della coscienza e il crollo della mente bicamerale. In questo ponderoso volume, l'autore afferma che ciò che oggi chiamiamo coscienza sia un costrutto relativamente recente. Prima di allora gli uomini orientavano il proprio agire guidati dalla voce degli dei, che udivano direttamente nella loro mente. Questo era il modo naturale di prendere decisioni degli eroi dell'antica Grecia, cantati da Omero nell'Iliade. Le vestigia di questa mente primordiale - prosegue Jaynes - si possono rinvenire ancora oggi nelle persone, che come Hage, odono le voci. Forte di questo sapere, Pasty Hage ebbe l'opportunità di dare alla propria differenza un significato nobile: come gli eroi dell'antica Grecia, anche lei aveva il privilegio di udire la voce degli dei. La condivisione con altri pazienti di questo sapere diede il via alla nascita del movimento degli Uditori di voci. Un movimento internazionale che si contrappone con tenacia alla medicalizzazione della differenza da cui sono abitati i suoi membri, al discorso egemone della psichiatria biologica, per la quale le voci sono il sintomo di un disturbo cerebrale devastante, che può essere affrontato solo zittendo le voci con una massiccia terapia farmacologica. Di questo vasto movimento - con alcuni importanti distinguo - è parte anche il Gruppo Voci di Settimo torinese, seguendo le cui vicende approdiamo alla fine della nostra narrazione. Il Gruppo Voci si costituisce nel febbraio del 2001, non già come un gruppo terapeutico, ma come un gruppo di ricerca sulle voci; un gruppo nel quale veniva riconosciuto agli uditori il compito di condurre in prima persona uno studio sulle allucinazioni verbali uditive, valorizzando il proprio "sapere per esperienza". Il gruppo si costituisce con un proposito che - a dieci anni dalla sua costituzione - trova finalmente compimento: la redazione di un libro col quale dar conto di questo singolare lavoro di ricerca.

Udire la voce degli dei. L'esperienza del gruppo voci

CARDANO, Mario;LEPORI, Giulia
2012-01-01

Abstract

La storia che questo libro si propone di raccontare comincia in Olanda, negli anni Ottanta. A innescare l'intreccio fu Pasty Hage, una paziente psichiatrica tormentata dalle voci. Queste voci, aggressive, minacciose, cessarono di costituire un problema quando la signora Hage ebbe la ventura di imbattersi nel libro di Julian Jaynes, L'origine della coscienza e il crollo della mente bicamerale. In questo ponderoso volume, l'autore afferma che ciò che oggi chiamiamo coscienza sia un costrutto relativamente recente. Prima di allora gli uomini orientavano il proprio agire guidati dalla voce degli dei, che udivano direttamente nella loro mente. Questo era il modo naturale di prendere decisioni degli eroi dell'antica Grecia, cantati da Omero nell'Iliade. Le vestigia di questa mente primordiale - prosegue Jaynes - si possono rinvenire ancora oggi nelle persone, che come Hage, odono le voci. Forte di questo sapere, Pasty Hage ebbe l'opportunità di dare alla propria differenza un significato nobile: come gli eroi dell'antica Grecia, anche lei aveva il privilegio di udire la voce degli dei. La condivisione con altri pazienti di questo sapere diede il via alla nascita del movimento degli Uditori di voci. Un movimento internazionale che si contrappone con tenacia alla medicalizzazione della differenza da cui sono abitati i suoi membri, al discorso egemone della psichiatria biologica, per la quale le voci sono il sintomo di un disturbo cerebrale devastante, che può essere affrontato solo zittendo le voci con una massiccia terapia farmacologica. Di questo vasto movimento - con alcuni importanti distinguo - è parte anche il Gruppo Voci di Settimo torinese, seguendo le cui vicende approdiamo alla fine della nostra narrazione. Il Gruppo Voci si costituisce nel febbraio del 2001, non già come un gruppo terapeutico, ma come un gruppo di ricerca sulle voci; un gruppo nel quale veniva riconosciuto agli uditori il compito di condurre in prima persona uno studio sulle allucinazioni verbali uditive, valorizzando il proprio "sapere per esperienza". Il gruppo si costituisce con un proposito che - a dieci anni dalla sua costituzione - trova finalmente compimento: la redazione di un libro col quale dar conto di questo singolare lavoro di ricerca.
2012
FrancoAngeli srl
Scienze e salute
1
1
116
9788856844962
http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?ID=19685&Tipo=Libro&strRicercaTesto=&titolo=udire+la+voce+degli+dei.+l++esperienza+del+gruppo+voci
Mario Cardano; Giulia Lepori
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/113771
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