Il National Center for Child Abuse and Neglect (NCCAN) definisce la violenza sessuale nell’infanzia come "il contatto o l'interazione tra un minore ed un adulto, quando il minore viene utilizzato per ottenere il piacere sessuale di quell'adulto o di un'altra persona. L’abuso sessuale puo anche essere commesso da un altro minore, sia nel caso in cui 'assalitore sia significativamente più vecchio della vittima, sia in una posizione di potere o di controllo su di lui”. Tutti i minori, a partire dall`infanzia sino all’adolescenza, possono essere vittime di abuso, con un’età media del primo contatto compresa tra gli 8 e gli 11 anni. Gli adolescenti sono più spesso coinvolti in episodi di stupri e di violenza rispetto ai bambini più giovani. Quantificare il fenomeno é piuttosto complesso, infatti, è difficile che il genitore che provoca traumi al figlio non abbia qualche forma di complicità da parte del partner. E' difficile che per tutelare il minore si rinunci a mantenere il rapporto di coppia che si ritiene soddisfacente, denunciando l'abuso. Il minore, inoltre, difficilmente parla in quanto, malgrado tutto, il genitore maltrattante costituisce un punto di sicurezza che non può essere abbandonato. ll minore è portato a giustificare chi lo maltratta anche addossandosi colpe che non ha e la più generale omertà tra adulti porta pure chi non fa parte della famiglia a tacere, anche per evitare reazioni da chi si percepisce violento e quindi pericoloso. lnfine non sempre i professionisti che sono a contatto con i minori (i medici, gli insegnanti) sanno percepire i segni, anche eloquenti dell’abuso.
Violenza sessuale.
SILVESTRO, Leandra;ZAMBELLI, maria cristina;COSTAMAGNA, MARTINA
2002-01-01
Abstract
Il National Center for Child Abuse and Neglect (NCCAN) definisce la violenza sessuale nell’infanzia come "il contatto o l'interazione tra un minore ed un adulto, quando il minore viene utilizzato per ottenere il piacere sessuale di quell'adulto o di un'altra persona. L’abuso sessuale puo anche essere commesso da un altro minore, sia nel caso in cui 'assalitore sia significativamente più vecchio della vittima, sia in una posizione di potere o di controllo su di lui”. Tutti i minori, a partire dall`infanzia sino all’adolescenza, possono essere vittime di abuso, con un’età media del primo contatto compresa tra gli 8 e gli 11 anni. Gli adolescenti sono più spesso coinvolti in episodi di stupri e di violenza rispetto ai bambini più giovani. Quantificare il fenomeno é piuttosto complesso, infatti, è difficile che il genitore che provoca traumi al figlio non abbia qualche forma di complicità da parte del partner. E' difficile che per tutelare il minore si rinunci a mantenere il rapporto di coppia che si ritiene soddisfacente, denunciando l'abuso. Il minore, inoltre, difficilmente parla in quanto, malgrado tutto, il genitore maltrattante costituisce un punto di sicurezza che non può essere abbandonato. ll minore è portato a giustificare chi lo maltratta anche addossandosi colpe che non ha e la più generale omertà tra adulti porta pure chi non fa parte della famiglia a tacere, anche per evitare reazioni da chi si percepisce violento e quindi pericoloso. lnfine non sempre i professionisti che sono a contatto con i minori (i medici, gli insegnanti) sanno percepire i segni, anche eloquenti dell’abuso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.