L’articolo ricostruisce il pensiero di Leopoldo Elia sul diritto non scritto (consuetudini, convenzioni, precedenti, situazioni condizionanti), esposto nella sua prima monografia su La continuità nel funzionamento degli organi costituzionali (1958). Dopo aver evidenziato i ruoli che la continuità assume nel pensiero dell’autore (garanzia della corrispondenza tra costituzione in senso formale e costituzione in senso materiale e condizione essenziale per la realizzazione di un indirizzo politico coerente), e descritto i due concetti di continuità individuati da Elia (in senso formale e in senso sostanziale), il lavoro si sofferma sulla ricostruzione del principale istituto della continuità, la supplenza. Così tracciato lo sfondo sul quale si svolge la riflessione, l’articolo tratta i passaggi del libro sulla continuità che possono contribuire a illuminare il ruolo del contesto storico-politico nel metodo di lavoro di Elia, in particolare l’individuazione dei presupposti politico-costituzionali che spiegano il ricorso alla supplenza (la volontà di evitare l’inattività di un certo organo e la fungibilità delle persone) e le considerazioni sul ruolo che occupano nel sistema i partiti politici (inteso come dato da prendere di per sé). Le brevi considerazioni conclusive provano a dare un respiro più generale alle riflessioni svolte, evidenziando il nesso tra diritto e conoscenza della realtà che Elia considera necessario per assicurare il radicamento sociale dell’ordinamento scritto (e, in particolare, della Costituzione).

Situazioni condizionanti e diritto non scritto ne "La continuità nel funzionamento degli organi costituzionali" di Leopoldo Elia

PALLANTE, FRANCESCO
2011-01-01

Abstract

L’articolo ricostruisce il pensiero di Leopoldo Elia sul diritto non scritto (consuetudini, convenzioni, precedenti, situazioni condizionanti), esposto nella sua prima monografia su La continuità nel funzionamento degli organi costituzionali (1958). Dopo aver evidenziato i ruoli che la continuità assume nel pensiero dell’autore (garanzia della corrispondenza tra costituzione in senso formale e costituzione in senso materiale e condizione essenziale per la realizzazione di un indirizzo politico coerente), e descritto i due concetti di continuità individuati da Elia (in senso formale e in senso sostanziale), il lavoro si sofferma sulla ricostruzione del principale istituto della continuità, la supplenza. Così tracciato lo sfondo sul quale si svolge la riflessione, l’articolo tratta i passaggi del libro sulla continuità che possono contribuire a illuminare il ruolo del contesto storico-politico nel metodo di lavoro di Elia, in particolare l’individuazione dei presupposti politico-costituzionali che spiegano il ricorso alla supplenza (la volontà di evitare l’inattività di un certo organo e la fungibilità delle persone) e le considerazioni sul ruolo che occupano nel sistema i partiti politici (inteso come dato da prendere di per sé). Le brevi considerazioni conclusive provano a dare un respiro più generale alle riflessioni svolte, evidenziando il nesso tra diritto e conoscenza della realtà che Elia considera necessario per assicurare il radicamento sociale dell’ordinamento scritto (e, in particolare, della Costituzione).
2011
La lezione di Leopoldo Elia
ESI
391
407
9788849521399
Leopoldo Elia; situazioni condizionanti; diritto non scritto; consuetudini; convenzioni costituzionali; continuità; supplenza; validità; effettività
Francesco Pallante
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