La caratterizzazione dei cambiamenti climatici sull'arco alpino in relazione all'attività valanghiva è una delle attività svolte dalla Regione Piemonte nel Progetto Strategico "STRADA - Strategie di adattamento ai cambiamenti climatici per la gestione dei rischi naturali", nell'ambito del Programma operativo Interreg di cooperazione transfrontaliera Italia - Svizzera 2007-2013. Al Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Torino è stata affidata l'analisi delle variazioni nivometriche e termometriche in Piemonte, attraverso il reperimento e la ricostruzione di serie storiche giornaliere di dati di temperatura, precipitazioni nevose e altezza del manto nevoso. I dati climatici delle 17 stazioni recuperate (Acceglio Saretto, Agaro, Alpe Devero, Alpe Cavalli, Camposecco, Ceresole Reale, Combamala, Lago Castello, Lago Piastra, Lago Serrù, Malciaussia, Rio Freddo, Rochemolles, Rosone, Toggia, Valsoera, Vannino) provengono da Annali cartacei, compilati per conto dell’ex Servizio Idrografico e Mareografico Italiano (SIMI) e conservati solitamente presso gli archivi di Arpa Lombardia e Arpa Piemonte nelle sedi rispettivamente di Milano e Torino. Si tratta di stazioni termo-nivometriche manuali installate uniformemente sulle Alpi Occidentali tra i 701 m e i 2412 m di altitudine, alcune delle quali attive già dall’inizio del 1900. Le serie sono state digitalizzate su foglio elettronico ed é stata eseguita una ricerca storica volta ad individuare eventuali metadati (informazioni annotate su carta relative a spostamenti dei siti di misura, sostituzione dei sensori, variazioni nell’ambiente circostante) che possono alterare il corretto andamento della variabile esaminata. Successivamente è stato svolto il controllo di qualità dei dati e l’omogeneizzazione delle serie giornaliere di temperatura attraverso il metodo SPLIDHOM, testato attraverso l’attiva partecipazione di alcuni degli autori ai working groups della iniziativa europea COST (European Cooperation in Science and Technology) Action ES0601 Advances in homogenization methods of climate series: an integrated approach (HOME). L’utilizzo di tali metodologie ha permesso di ottenere serie complete, alcune delle quali riferite al lungo periodo 1925-2010, sulle quali è stata condotta un’analisi climatica con individuazione degli indici principali e di evidenziare la variabilità e le tendenze presenti e valutarne la significatività statistica. La distribuzione e l’andamento delle variabili nel tempo è stato calcolato sia su tutto il periodo disponibile, sia sul periodo comune a tutte le stazioni (1961-2010) e sia sul trentennio di riferimento WMO (1971-2000) che ha anche permesso l’analisi della SAI (Standardized Anomalies Index). La disponibilità di serie a livello giornaliero ha anche consentito l’applicazione di tecniche statistiche avanzate basate sulla GEV (Generalized Extreme Events) e GPD (Generalized Pareto Distribution) per la valutazione degli eventi estremi, dei casi critici nivometrici e dei tempi di ritorno che forniranno le informazioni utili per la previsione e l’adattamento al rischio meteorologico in ambiente alpino.

L’innevamento sulle Alpi Occidentali italiane: caratterizzazione climatica e tendenze

FRATIANNI, SIMONA;ACQUAOTTA, FIORELLA;TERZAGO, SILVIA;
2012-01-01

Abstract

La caratterizzazione dei cambiamenti climatici sull'arco alpino in relazione all'attività valanghiva è una delle attività svolte dalla Regione Piemonte nel Progetto Strategico "STRADA - Strategie di adattamento ai cambiamenti climatici per la gestione dei rischi naturali", nell'ambito del Programma operativo Interreg di cooperazione transfrontaliera Italia - Svizzera 2007-2013. Al Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Torino è stata affidata l'analisi delle variazioni nivometriche e termometriche in Piemonte, attraverso il reperimento e la ricostruzione di serie storiche giornaliere di dati di temperatura, precipitazioni nevose e altezza del manto nevoso. I dati climatici delle 17 stazioni recuperate (Acceglio Saretto, Agaro, Alpe Devero, Alpe Cavalli, Camposecco, Ceresole Reale, Combamala, Lago Castello, Lago Piastra, Lago Serrù, Malciaussia, Rio Freddo, Rochemolles, Rosone, Toggia, Valsoera, Vannino) provengono da Annali cartacei, compilati per conto dell’ex Servizio Idrografico e Mareografico Italiano (SIMI) e conservati solitamente presso gli archivi di Arpa Lombardia e Arpa Piemonte nelle sedi rispettivamente di Milano e Torino. Si tratta di stazioni termo-nivometriche manuali installate uniformemente sulle Alpi Occidentali tra i 701 m e i 2412 m di altitudine, alcune delle quali attive già dall’inizio del 1900. Le serie sono state digitalizzate su foglio elettronico ed é stata eseguita una ricerca storica volta ad individuare eventuali metadati (informazioni annotate su carta relative a spostamenti dei siti di misura, sostituzione dei sensori, variazioni nell’ambiente circostante) che possono alterare il corretto andamento della variabile esaminata. Successivamente è stato svolto il controllo di qualità dei dati e l’omogeneizzazione delle serie giornaliere di temperatura attraverso il metodo SPLIDHOM, testato attraverso l’attiva partecipazione di alcuni degli autori ai working groups della iniziativa europea COST (European Cooperation in Science and Technology) Action ES0601 Advances in homogenization methods of climate series: an integrated approach (HOME). L’utilizzo di tali metodologie ha permesso di ottenere serie complete, alcune delle quali riferite al lungo periodo 1925-2010, sulle quali è stata condotta un’analisi climatica con individuazione degli indici principali e di evidenziare la variabilità e le tendenze presenti e valutarne la significatività statistica. La distribuzione e l’andamento delle variabili nel tempo è stato calcolato sia su tutto il periodo disponibile, sia sul periodo comune a tutte le stazioni (1961-2010) e sia sul trentennio di riferimento WMO (1971-2000) che ha anche permesso l’analisi della SAI (Standardized Anomalies Index). La disponibilità di serie a livello giornaliero ha anche consentito l’applicazione di tecniche statistiche avanzate basate sulla GEV (Generalized Extreme Events) e GPD (Generalized Pareto Distribution) per la valutazione degli eventi estremi, dei casi critici nivometrici e dei tempi di ritorno che forniranno le informazioni utili per la previsione e l’adattamento al rischio meteorologico in ambiente alpino.
2012
La geomorfologia del nuovo millennio tra cambiamenti climatici, velocità dei processi ed eventi estremi
Palermo
2-5 ottobre 2012
VOLUME DEGLI ABSTRACT
© Museo Geologico Gemmellaro - Università degli Studi di Palermo
40
40
9788890202407
Cambiamento climatico; rischio valanghivo; Alpi Occidentali
Fratianni S.; Acquaotta F.; Terzago S.; Cordola M.; Barbero S.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/121295
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