A Torino come altrove era consuetudine, in occasione della visita di personalità straniere, allestire spettacoli musicali nel teatro di corte. Accadde anche nel settembre del 1783 quando, scartata per motivi di tempo l'ipotesi di commissionare una festa teatrale per il soggiorno dell’arciduca Ferdinando d’Asburgo-Lorena e della moglie Beatrice d’Este, l’unica alternativa praticabile fu ritenuta quella di trasferire per alcune sere al Teatro Regio uno dei drammi giocosi in programma al Teatro Carignano: si trattò de "L’accorta cameriera" di Vicente Martín y Soler, andata in scena per la prima volta a Venezia l’anno precedente con il titolo "In amor ci vuol destrezza" e arricchita a Torino da un prologo ("La Dora festeggiante") utile a solennizzare la circostanza e ad esaltare la magnificenza di un teatro ritenuto tra i più belli d’Europa. Il saggio illustra, attraverso l’indagine sui documenti d’archivio, le circostanze dell’allestimento, interessante connubio tra forme diverse di produzione del teatro d’opera (modello impresariale e committenza regia), dando anche conto delle partiture (in parte sconosciute) e dei libretti relativi ai due lavori in questione. In margine sono poi resi noti i risultati dell’esame delle fonti relative a due ulteriori titoli del compositore spagnolo presenti nell’ultimo scorcio del secolo nei cartelloni del Teatro Carignano: "Una cosa rara" e "La capricciosa corretta", rappresentate rispettivamente nell’autunno del 1789 e nel carnevale del 1796
Un espectáculo para el Archiduque: "La Dora festeggiante" y "L’accorta cameriera" de Martín y Soler. Con referencias a otras de sus obras representadas en Turín antes del fin del siglo XVIII
COLTURATO, Annarita
2010-01-01
Abstract
A Torino come altrove era consuetudine, in occasione della visita di personalità straniere, allestire spettacoli musicali nel teatro di corte. Accadde anche nel settembre del 1783 quando, scartata per motivi di tempo l'ipotesi di commissionare una festa teatrale per il soggiorno dell’arciduca Ferdinando d’Asburgo-Lorena e della moglie Beatrice d’Este, l’unica alternativa praticabile fu ritenuta quella di trasferire per alcune sere al Teatro Regio uno dei drammi giocosi in programma al Teatro Carignano: si trattò de "L’accorta cameriera" di Vicente Martín y Soler, andata in scena per la prima volta a Venezia l’anno precedente con il titolo "In amor ci vuol destrezza" e arricchita a Torino da un prologo ("La Dora festeggiante") utile a solennizzare la circostanza e ad esaltare la magnificenza di un teatro ritenuto tra i più belli d’Europa. Il saggio illustra, attraverso l’indagine sui documenti d’archivio, le circostanze dell’allestimento, interessante connubio tra forme diverse di produzione del teatro d’opera (modello impresariale e committenza regia), dando anche conto delle partiture (in parte sconosciute) e dei libretti relativi ai due lavori in questione. In margine sono poi resi noti i risultati dell’esame delle fonti relative a due ulteriori titoli del compositore spagnolo presenti nell’ultimo scorcio del secolo nei cartelloni del Teatro Carignano: "Una cosa rara" e "La capricciosa corretta", rappresentate rispettivamente nell’autunno del 1789 e nel carnevale del 1796File | Dimensione | Formato | |
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