Lo scritto è il resoconto di un complesso lavoro svolto contemporaneamente in Italia, Francia, Svizzera con la finalità di migliorare la gestione dei boschi di protezione. Si tratta di popolamenti forestali che, oltre a svolgere la normale funzione di conservazione del suolo a difesa dall’erosione (protezione indiretta), garantiscono anche una protezione diretta degli insediamenti umani e delle loro infrastrutture contro eventi naturali particolarmente frequenti in montagna, i cui esiti possono essere catastrofici: valanghe, frane, cadute di massi, fuoruscite di torrenti. Spesso questi boschi sono posti in luoghi privi di viabilità, su versanti fragili e dalla elevata pendenza e perciò un loro utilizzo anche a scopi produttivi è spesso diseconomico. La cura di questi soprassuoli e il mantenimento delle loro funzioni può costituire pertanto solamente un costo. E’ proprio questo il tema del contributo dal titolo: “Valutazioni economiche di interventi in foreste alpine di protezione”. Il lavoro è innovativo poiché non vi è ampia documentazione sulla materia e ciò ha indotto gli Autori a raccogliere dati da più fonti. Si è fatto riferimento da un lato a interventi selvicolturali o di difesa spondale effettuati in boschi di protezione o nell’alveo di torrenti, svolti in Piemonte, Veneto e Valle d’Aosta. Oltre all’esame dei progetti e dei diari giornalieri di questi interventi, si sono anche svolte delle rilevazioni dirette in cantieri sperimentali finanziati nell’ambito della ricerca. I risultati sono consapevolmente eterogenei: dai lavori nei cantieri sperimentali e da quelli in Valle d’Aosta si sono ottenute indicazioni sui tempi di lavoro e sulle rese, mentre dall’analisi di quelli svolti dalle regioni Piemonte e Veneto, si sono ricavate utili indicazioni sulla struttura dei costi che si devono affrontare per interventi di questo tipo. La lettura offre molteplici spunti d’interesse per l’elevata variabilità dei risultati che mettono tra l’altro in evidenza come la gestione dei boschi di protezione possa talora diventare estremamente onerosa. Altro risultato di cui tener conto è l’importanza assunta dai “costi generali”, che incidono ormai in percentuale decisamente elevata (20-22%). Sulla base dei risultati gli Autori segnalano l’opportunità di valorizzare in futuro, ogni volta sia possibile, il legname di risulta, cosa oggi disattesa, per compensare almeno in parte gli oneri spesso considerevoli di questi interventi.
Valutazioni economiche di interventi in foreste alpine di protezione
BRUN, Filippo;MOSSO, Angela;BLANC, SIMONE
2012-01-01
Abstract
Lo scritto è il resoconto di un complesso lavoro svolto contemporaneamente in Italia, Francia, Svizzera con la finalità di migliorare la gestione dei boschi di protezione. Si tratta di popolamenti forestali che, oltre a svolgere la normale funzione di conservazione del suolo a difesa dall’erosione (protezione indiretta), garantiscono anche una protezione diretta degli insediamenti umani e delle loro infrastrutture contro eventi naturali particolarmente frequenti in montagna, i cui esiti possono essere catastrofici: valanghe, frane, cadute di massi, fuoruscite di torrenti. Spesso questi boschi sono posti in luoghi privi di viabilità, su versanti fragili e dalla elevata pendenza e perciò un loro utilizzo anche a scopi produttivi è spesso diseconomico. La cura di questi soprassuoli e il mantenimento delle loro funzioni può costituire pertanto solamente un costo. E’ proprio questo il tema del contributo dal titolo: “Valutazioni economiche di interventi in foreste alpine di protezione”. Il lavoro è innovativo poiché non vi è ampia documentazione sulla materia e ciò ha indotto gli Autori a raccogliere dati da più fonti. Si è fatto riferimento da un lato a interventi selvicolturali o di difesa spondale effettuati in boschi di protezione o nell’alveo di torrenti, svolti in Piemonte, Veneto e Valle d’Aosta. Oltre all’esame dei progetti e dei diari giornalieri di questi interventi, si sono anche svolte delle rilevazioni dirette in cantieri sperimentali finanziati nell’ambito della ricerca. I risultati sono consapevolmente eterogenei: dai lavori nei cantieri sperimentali e da quelli in Valle d’Aosta si sono ottenute indicazioni sui tempi di lavoro e sulle rese, mentre dall’analisi di quelli svolti dalle regioni Piemonte e Veneto, si sono ricavate utili indicazioni sulla struttura dei costi che si devono affrontare per interventi di questo tipo. La lettura offre molteplici spunti d’interesse per l’elevata variabilità dei risultati che mettono tra l’altro in evidenza come la gestione dei boschi di protezione possa talora diventare estremamente onerosa. Altro risultato di cui tener conto è l’importanza assunta dai “costi generali”, che incidono ormai in percentuale decisamente elevata (20-22%). Sulla base dei risultati gli Autori segnalano l’opportunità di valorizzare in futuro, ogni volta sia possibile, il legname di risulta, cosa oggi disattesa, per compensare almeno in parte gli oneri spesso considerevoli di questi interventi.File | Dimensione | Formato | |
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