L’impatto del pascolamento sulla risorsa suolo è da sempre oggetto di discussioni spesso contraddittorie. I sistemi zootecnici di molti territori, in particolare quelli collinari e montani, hanno da secoli contribuito all’integrazione armonica tra vocazione del territorio e processi produttivi; nell’ultimo mezzo secolo sono emerse evidenti difficoltà nel mantenere queste attività o quantomeno tecniche coerenti con questi contesti agricoli: ciò ha portato con evidenza a fenomeni di degrado e dissesto del suolo. La perdita del legame territorio-allevamento-prodotto, ha favorito l’impoverimento dei suoli ed il deterioramento della vegetazione con effetti sulla biodiversità complessiva. Peraltro, se da un lato gli animali vengono considerati l’unico strumento per mantenere il cotico erboso e contenere l’erosione in tali aree, dall’altro essi vengono considerati fonte di rischio idrogeologico e ambientale, a causa della loro azione di compattamento del terreno, di depauperamento della biodiversità vegetale e persino di incremento dell’effetto serra. Solo un appropriato reindirizzamento delle scelte tecniche di gestione del pascolo può ripristinare l’ottimale relazione animale-pianta-suolo. In questa relazione sono trattati tre aspetti: la gestione del pascolamento finalizzata alla conservazione del suolo, la qualità dei prodotti animali, come conseguenza di tale gestione, e la rintracciabilità del pascolo nel latte e nella carne, come strumento di valorizzazione dei prodotti ad esso legati.
Suolo, pascolo e qualità dei prodotti zootecnici
BATTAGLINI, Luca Maria
2012-01-01
Abstract
L’impatto del pascolamento sulla risorsa suolo è da sempre oggetto di discussioni spesso contraddittorie. I sistemi zootecnici di molti territori, in particolare quelli collinari e montani, hanno da secoli contribuito all’integrazione armonica tra vocazione del territorio e processi produttivi; nell’ultimo mezzo secolo sono emerse evidenti difficoltà nel mantenere queste attività o quantomeno tecniche coerenti con questi contesti agricoli: ciò ha portato con evidenza a fenomeni di degrado e dissesto del suolo. La perdita del legame territorio-allevamento-prodotto, ha favorito l’impoverimento dei suoli ed il deterioramento della vegetazione con effetti sulla biodiversità complessiva. Peraltro, se da un lato gli animali vengono considerati l’unico strumento per mantenere il cotico erboso e contenere l’erosione in tali aree, dall’altro essi vengono considerati fonte di rischio idrogeologico e ambientale, a causa della loro azione di compattamento del terreno, di depauperamento della biodiversità vegetale e persino di incremento dell’effetto serra. Solo un appropriato reindirizzamento delle scelte tecniche di gestione del pascolo può ripristinare l’ottimale relazione animale-pianta-suolo. In questa relazione sono trattati tre aspetti: la gestione del pascolamento finalizzata alla conservazione del suolo, la qualità dei prodotti animali, come conseguenza di tale gestione, e la rintracciabilità del pascolo nel latte e nella carne, come strumento di valorizzazione dei prodotti ad esso legati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.