Dal 1969 l'Università di Torino conduce regolari ricerche e scavi sul sito di Locri Epizefiri. Le indagini sono riprese nel 2010, in regime di concessione da parte del Ministero per i Beni e le Attività culturali, nell'area posta immediatamente a mare del Casino Macrì, masseria ottocentesca recentemente trasformata in sede museale. L'area, collocata nella parte centrale del settore pianeggiante della città, ha restituito dati essenziali per una nuova proposta di ricostruzione della fascia centrale dell'impianto urbanistico realizzato nella fase arcaica. Le scoperte effettuate hanno altresì consentito di mettere in luce una complessa sequenza stratigrafica che va dalle prime fasi di insediamento dei coloni greci (VII secolo a.C.) fino all'abbandono dell'area in età tardo-antica (VI-VII d.C.). Tra le scoperte più sensazionali sono l'individuazione di un grande canale artificiale che attraversa la città, dividendola in due settori distinti, e di un santuario ellenistico dedicato a divinità delle acque connesso a riti femminili di carattere prematrimoniale. Il riconoscimento e l'indagine di fasi di occupazione ancora poco note sul sito (età ellenistica avanzata, tardo-imperiale, tardo-antica) permettono infine di arricchire significativamente il quadro documentario relativo ad uno siti più importanti della Magna Grecia.
Indagini archeologiche a Locri Epizefiri (RC)
ELIA, Diego;MEIRANO, VALERIA
2012-01-01
Abstract
Dal 1969 l'Università di Torino conduce regolari ricerche e scavi sul sito di Locri Epizefiri. Le indagini sono riprese nel 2010, in regime di concessione da parte del Ministero per i Beni e le Attività culturali, nell'area posta immediatamente a mare del Casino Macrì, masseria ottocentesca recentemente trasformata in sede museale. L'area, collocata nella parte centrale del settore pianeggiante della città, ha restituito dati essenziali per una nuova proposta di ricostruzione della fascia centrale dell'impianto urbanistico realizzato nella fase arcaica. Le scoperte effettuate hanno altresì consentito di mettere in luce una complessa sequenza stratigrafica che va dalle prime fasi di insediamento dei coloni greci (VII secolo a.C.) fino all'abbandono dell'area in età tardo-antica (VI-VII d.C.). Tra le scoperte più sensazionali sono l'individuazione di un grande canale artificiale che attraversa la città, dividendola in due settori distinti, e di un santuario ellenistico dedicato a divinità delle acque connesso a riti femminili di carattere prematrimoniale. Il riconoscimento e l'indagine di fasi di occupazione ancora poco note sul sito (età ellenistica avanzata, tardo-imperiale, tardo-antica) permettono infine di arricchire significativamente il quadro documentario relativo ad uno siti più importanti della Magna Grecia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.