L’allevamento dei conigli è un’attività economica di dimensioni medie che, nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea, non dispone di organizzazioni rappresentative di rilievo a livello nazionale o internazionale. L’Italia è il primo produttore europeo e il secondo nel mondo dopo la Cina. Oltre il 76% della produzione totale nell’UE viene realizzata in Italia, Spagna e Francia, e l’allevamento di tipo familiare è ancora molto diffuso. Nel nostro Paese il settore coinvolge circa 10.000 addetti, per un giro d’affari che supera i 600 milioni di euro annui. Il Piemonte è la terza regione italiana, dopo Veneto ed Emilia Romagna, per importanza nella produzione cunicola (11,2% della produzione nazionale), con circa 350 allevamenti che ospitano oltre 5 milioni di capi annui. Sin dagli albori la cunicoltura ha trovato nel Piemonte una delle zone più idonee e recettive per svilupparsi. Oggi cunicoltura piemontese significa anche agroindustria, ossia un percorso di filiera che tra operatori diretti e indotto conta un centinaio di addetti, superando i 45 milioni di euro di fatturato annuo.
Il benessere dei conigli da allevamento e l’efficienza aziendale
MACCHI, Elisabetta;PROLA, LIVIANA;CORNALE, Paolo;RENNA, Manuela;PERONA, Giovanni;MIMOSI, Antonio
2011-01-01
Abstract
L’allevamento dei conigli è un’attività economica di dimensioni medie che, nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea, non dispone di organizzazioni rappresentative di rilievo a livello nazionale o internazionale. L’Italia è il primo produttore europeo e il secondo nel mondo dopo la Cina. Oltre il 76% della produzione totale nell’UE viene realizzata in Italia, Spagna e Francia, e l’allevamento di tipo familiare è ancora molto diffuso. Nel nostro Paese il settore coinvolge circa 10.000 addetti, per un giro d’affari che supera i 600 milioni di euro annui. Il Piemonte è la terza regione italiana, dopo Veneto ed Emilia Romagna, per importanza nella produzione cunicola (11,2% della produzione nazionale), con circa 350 allevamenti che ospitano oltre 5 milioni di capi annui. Sin dagli albori la cunicoltura ha trovato nel Piemonte una delle zone più idonee e recettive per svilupparsi. Oggi cunicoltura piemontese significa anche agroindustria, ossia un percorso di filiera che tra operatori diretti e indotto conta un centinaio di addetti, superando i 45 milioni di euro di fatturato annuo.File | Dimensione | Formato | |
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