Obiettivo. La compresenza di alcuni fattori di rischio cardiovascolare concorre a determinare la cosiddetta sindrome metabolica (SM), condizione strettamente correlata con un’aumentata probabilità di patologie multisistemiche. Diversi studi hanno evidenziato tassi di SM più elevati in pazienti affetti da disturbo bipolare (DB) che all’interno della popolazione generale, mentre ancora carente è la letteratura riguardo il confronto diretto con categorie di disturbi psichiatrici cosiddetti “minori” come i disturbi d’ansia. Scopo dello studio è determinare i tassi di SM e i suoi correlati in un campione di pazienti bipolari, mettendolo a confronto con un campione di soggetti affetti da disturbo ossessivo-complulsivo (DOC). Metodi. Sono stati consecutivamente reclutati due gruppi di pazienti: 1) soggetti con DB di tipo I, II e NAS (non altrimenti specificato); 2) soggetti con DOC. Di tutti sono stati rilevati le caratteristiche socio-demografiche, cliniche, fisiologiche e mediche, gli stili di vita e la comorbidità con i disturbi cardiovascolari e il diabete. La SM è stata diagnosticata in accordo ai criteri modificati NCEP ATP-III. Risultati. La SM è stata valutata in 227 pazienti ed è risultata una prevalenza significativamente maggiore nel campione dei bipolari rispetto a quello dei soggetti DOC (27,8% vs. 11,9%, P=0,045); i due gruppi di pazienti si sono differenziati inoltre per la frequenza degli stili di vita a rischio. Conclusioni. La SM è altamente prevalente in pazienti italiani affetti da DB rispetto alla popolazione generale e tale tasso rimane significativamente più elevato anche se confrontato con un’altra categoria di pazienti psichiatrici. Come atteso, notevole importanza riveste il ruolo degli stili di vita.

Sindrome metabolica e disturbi psichiatrici: confronto tra disturbo bipolare e disturbo ossessivo-compulsivo

CHIARLE, ALICE;ALBERT, UMBERTO;DE CORI, David;SALVI, virginio;MAINA, Giuseppe;BOGETTO, Filippo
2011-01-01

Abstract

Obiettivo. La compresenza di alcuni fattori di rischio cardiovascolare concorre a determinare la cosiddetta sindrome metabolica (SM), condizione strettamente correlata con un’aumentata probabilità di patologie multisistemiche. Diversi studi hanno evidenziato tassi di SM più elevati in pazienti affetti da disturbo bipolare (DB) che all’interno della popolazione generale, mentre ancora carente è la letteratura riguardo il confronto diretto con categorie di disturbi psichiatrici cosiddetti “minori” come i disturbi d’ansia. Scopo dello studio è determinare i tassi di SM e i suoi correlati in un campione di pazienti bipolari, mettendolo a confronto con un campione di soggetti affetti da disturbo ossessivo-complulsivo (DOC). Metodi. Sono stati consecutivamente reclutati due gruppi di pazienti: 1) soggetti con DB di tipo I, II e NAS (non altrimenti specificato); 2) soggetti con DOC. Di tutti sono stati rilevati le caratteristiche socio-demografiche, cliniche, fisiologiche e mediche, gli stili di vita e la comorbidità con i disturbi cardiovascolari e il diabete. La SM è stata diagnosticata in accordo ai criteri modificati NCEP ATP-III. Risultati. La SM è stata valutata in 227 pazienti ed è risultata una prevalenza significativamente maggiore nel campione dei bipolari rispetto a quello dei soggetti DOC (27,8% vs. 11,9%, P=0,045); i due gruppi di pazienti si sono differenziati inoltre per la frequenza degli stili di vita a rischio. Conclusioni. La SM è altamente prevalente in pazienti italiani affetti da DB rispetto alla popolazione generale e tale tasso rimane significativamente più elevato anche se confrontato con un’altra categoria di pazienti psichiatrici. Come atteso, notevole importanza riveste il ruolo degli stili di vita.
2011
52
71
79
A. Chiarle; U. Albert; V. D’Ambrosio; D. De Cori; V. Salvi; G. Maina; F. Bogetto
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