Il concetto di "archeologia" dei secoli altomedievali fonda le sue origini dalla constatazione della cesura creata nel territorio, sottoposto al controllo romano, dalla immigrazione in tempi brevi e dalla successiva presa di possesso socio-politico e militare da parte di gruppi alloctoni, rappresentati in larga prevalenza da popolazioni di lingua e di etnia germanica. Caratterizzante di questa cultura era la deposizione sepolcrale con il proprio abito quotidiano, con conseguente inserimento nella sepoltura di elementi considerati proprietà inalienabile del defunto, marcatori riconosciuti del suo stato sociale, come le armi per gli uomini e i complementi di abbigliamento e gioiellerie personali per i componenti femminili delle comunità. Poiché si riteneva che le variazioni tipologiche degli oggetti avessero stretta corrispondenza con sub-culture specifiche, mantenute come elemento determinante di identificazione e coesione etnica dei singoli gruppi anche nei nuovi territori, lo sforzo prevalente sia degli archeologici che degli antropologi è stato rivolto in Italia fino ad anni recenti a collegare ciascun gruppo immigrato al territorio etnico di provenienza e quindi alla possibile origine culturale per essere in grado di valutare, attraverso le modifiche dei rituali funerari e della frequenza e composizione dei corredi, le tracce di formazione di una nuova classe dirigente attraverso l’assimilazione della cultura delle nuove sedi romane.

Gruppi germanici e popolazione romana: una nuova proposta su possibili modelli insediativi

DE VINGO, Paolo;
2003-01-01

Abstract

Il concetto di "archeologia" dei secoli altomedievali fonda le sue origini dalla constatazione della cesura creata nel territorio, sottoposto al controllo romano, dalla immigrazione in tempi brevi e dalla successiva presa di possesso socio-politico e militare da parte di gruppi alloctoni, rappresentati in larga prevalenza da popolazioni di lingua e di etnia germanica. Caratterizzante di questa cultura era la deposizione sepolcrale con il proprio abito quotidiano, con conseguente inserimento nella sepoltura di elementi considerati proprietà inalienabile del defunto, marcatori riconosciuti del suo stato sociale, come le armi per gli uomini e i complementi di abbigliamento e gioiellerie personali per i componenti femminili delle comunità. Poiché si riteneva che le variazioni tipologiche degli oggetti avessero stretta corrispondenza con sub-culture specifiche, mantenute come elemento determinante di identificazione e coesione etnica dei singoli gruppi anche nei nuovi territori, lo sforzo prevalente sia degli archeologici che degli antropologi è stato rivolto in Italia fino ad anni recenti a collegare ciascun gruppo immigrato al territorio etnico di provenienza e quindi alla possibile origine culturale per essere in grado di valutare, attraverso le modifiche dei rituali funerari e della frequenza e composizione dei corredi, le tracce di formazione di una nuova classe dirigente attraverso l’assimilazione della cultura delle nuove sedi romane.
2003
III Congresso Nazionale di Archeologia Medievale
Castello di Salerno-Complesso di Santa Sofia (Salerno)
2-5 ottobre 2003
Atti del III Congresso Nazionale di Archeologia Medievale
Edizioni All'Insegna del Giglio s.a.s.
III
II
693
696
8878142271
Dinamiche insediative; Popolazioni immigrate; Studi etnogenetici
de Vingo P; Negro Ponzi M.M
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/134270
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact