Il lichen erosivo è una patologia a decorso cronico e recidivante, caratterizzata dalla presenza di lesioni eritemato-ulcerative localizzate alla mucosa orale e genitale, accompagnate da un’importante sintomatologia algica, con notevole impatto sulla qualità di vita. L’eziopatogenesi di questa patologia è tuttora sconosciuta. Sono state tuttavia individuate alcune somiglianze, dal punto di vista sia clinico che istopatologico, con la Graft versus Host (GvH) di tipo lichenoide, che hanno suggerito la possibilità di utilizzare la fotochemioterapia extracorporea (la cui efficacia nel trattamento della GvH cronica è ampiamente dimostrata), anche in casi di lichen erosivo resistenti alle terapie convenzionali. Presentiamo la nostra esperienza relativa al trattamento di una donna di 50 anni, giunta alla nostra osservazione in seguito alla comparsa di lesioni erosive ed ulcerative alla mucosa del cavo orale e genitale e di lesioni eritemato-vescicolo-crostose al tronco; l’esame istologico effettuato su tali lesioni aveva confermato la diagnosi clinica di lichen erosivo. La paziente era stata in precedenza sottoposta a terapia con steroidi sistemici ad alte dosi, senza alcun beneficio, e a terapia immunosoppressiva con ciclosporina, con discreta risposta ma effetti collaterali di tale gravità da renderne necessaria la sospensione. La fotochemioterapia extracorporea è stata ben tollerata; non si sono verificate né linfopenia né infezioni correlate al trattamento. Già dopo poche settimane abbiamo osservato un’iniziale guarigione delle lesioni, con buon controllo della sintomatologia algica. Dopo 18 cicli (9 mesi) le lesioni cutanee apparivano in completa remissione e quelle mucose sostanzialmente riepitelizzate.

Efficacia della fotochemioterapia extracorporea nel trattamento di un caso di lichen erosivo

FAVA, PAOLO;SAVOIA, Paola;BERNENGO, Maria Grazia
2009-01-01

Abstract

Il lichen erosivo è una patologia a decorso cronico e recidivante, caratterizzata dalla presenza di lesioni eritemato-ulcerative localizzate alla mucosa orale e genitale, accompagnate da un’importante sintomatologia algica, con notevole impatto sulla qualità di vita. L’eziopatogenesi di questa patologia è tuttora sconosciuta. Sono state tuttavia individuate alcune somiglianze, dal punto di vista sia clinico che istopatologico, con la Graft versus Host (GvH) di tipo lichenoide, che hanno suggerito la possibilità di utilizzare la fotochemioterapia extracorporea (la cui efficacia nel trattamento della GvH cronica è ampiamente dimostrata), anche in casi di lichen erosivo resistenti alle terapie convenzionali. Presentiamo la nostra esperienza relativa al trattamento di una donna di 50 anni, giunta alla nostra osservazione in seguito alla comparsa di lesioni erosive ed ulcerative alla mucosa del cavo orale e genitale e di lesioni eritemato-vescicolo-crostose al tronco; l’esame istologico effettuato su tali lesioni aveva confermato la diagnosi clinica di lichen erosivo. La paziente era stata in precedenza sottoposta a terapia con steroidi sistemici ad alte dosi, senza alcun beneficio, e a terapia immunosoppressiva con ciclosporina, con discreta risposta ma effetti collaterali di tale gravità da renderne necessaria la sospensione. La fotochemioterapia extracorporea è stata ben tollerata; non si sono verificate né linfopenia né infezioni correlate al trattamento. Già dopo poche settimane abbiamo osservato un’iniziale guarigione delle lesioni, con buon controllo della sintomatologia algica. Dopo 18 cicli (9 mesi) le lesioni cutanee apparivano in completa remissione e quelle mucose sostanzialmente riepitelizzate.
2009
84° Congresso Nazionale della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmisse (SIDeMaST)
Firenze
10-13 giugno 2009
Atti 84° Congresso SIDeMaST
SIDeMaST
54
54
lichen erosivo; fotoferesi
Adele Zingoni; Tommaso Deboli; Paolo Fava; Paola Savoia; Maria Grazia Bernengo
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