Gli scavi urbani che la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria ha condotto a Sarzana tra il 1990 ed il 2001 hanno restituito un consistente numero di ceramiche di vario tipo che coprono un ampio arco cronologico compreso tra il secolo XI fino a tutto il periodo moderno. Lo studio di questi materiali non ha consentito solo di ampliare il quadro tipologico ma anche di riconsiderare le caratteristiche tecnologiche e funzionali dei singoli manufatti e di conseguenza la circolazione e diffusione di materiali e/o di tecnologie. Infatti, anche in considerazione della posizione geografica di Sarzana, che si configura come un naturale punto di transito e di passaggio delle merci che provenivano da due importanti aree limitrofe quali quella toscana e quella emiliana, e, conseguentemente, data la complessità dei rapporti di produzione e circolazione delle merci nel medioevo e nei secoli successivi, ho ritenuto necessario affrontare lo studio da diversi punti di vista. Caratteristiche delle materie prime utilizzate, tecnologia di fabbricazione e funzione dei manufatti sono stati considerati sia separatamente che in relazione con altri parametri, quali la morfologia e la diffusione in ambito subregionale attraverso circuiti commerciali noti. Le caratteristiche del materiale analizzato -che si differenzia per quantità e per distribuzione in più depositi del medesimo contesto- nonostante la provenienza sia spesso da ricondurre a contesti di non sicura affidabilità stratigrafica non hanno rappresentato un problema nella fase di preparazione e di stesura di questo contributo. Nello specifico sono state esaminate le ceramiche grezze e quelle invetriate le cui caratteristiche morfologiche sono compatibili con la preparazione e la conservazione del cibo.

Ceramica da cucina e da dispensa a Sarzana tra Medioevo e prima età moderna

DE VINGO, Paolo
2007-01-01

Abstract

Gli scavi urbani che la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria ha condotto a Sarzana tra il 1990 ed il 2001 hanno restituito un consistente numero di ceramiche di vario tipo che coprono un ampio arco cronologico compreso tra il secolo XI fino a tutto il periodo moderno. Lo studio di questi materiali non ha consentito solo di ampliare il quadro tipologico ma anche di riconsiderare le caratteristiche tecnologiche e funzionali dei singoli manufatti e di conseguenza la circolazione e diffusione di materiali e/o di tecnologie. Infatti, anche in considerazione della posizione geografica di Sarzana, che si configura come un naturale punto di transito e di passaggio delle merci che provenivano da due importanti aree limitrofe quali quella toscana e quella emiliana, e, conseguentemente, data la complessità dei rapporti di produzione e circolazione delle merci nel medioevo e nei secoli successivi, ho ritenuto necessario affrontare lo studio da diversi punti di vista. Caratteristiche delle materie prime utilizzate, tecnologia di fabbricazione e funzione dei manufatti sono stati considerati sia separatamente che in relazione con altri parametri, quali la morfologia e la diffusione in ambito subregionale attraverso circuiti commerciali noti. Le caratteristiche del materiale analizzato -che si differenzia per quantità e per distribuzione in più depositi del medesimo contesto- nonostante la provenienza sia spesso da ricondurre a contesti di non sicura affidabilità stratigrafica non hanno rappresentato un problema nella fase di preparazione e di stesura di questo contributo. Nello specifico sono state esaminate le ceramiche grezze e quelle invetriate le cui caratteristiche morfologiche sono compatibili con la preparazione e la conservazione del cibo.
2007
XXXIX Convegno Internazionale della Ceramica
Savona
26-27 maggio 2006
La ceramica da fuoco e da dispensa nel basso medioevo e nella prima età moderna (secoli XI-XVI)
Edizioni All'Insegna del Giglio s.a.s.
XXXIX
37
52
9788878143487
Testelli; Ceramica grezza da fuoco; Ceramica invetriata postmedievale
de Vingo P
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