La messa in luce del teatro di Scolacium, che si vuole edificato in età giulio-claudia e ristrutturato nella prima metà del II secolo, ha richiesto lo scavo del potente riempimento che già in antico, a partire dalla metà del IV secolo, aveva obliterato l'edificio. Tale scavo coincide con le prime indagini archeologiche svolte nel sito della colonia graccana di Minervia Scolacium, erede della greca Skylletion. Eseguite tra la seconda metà degli anni Sessanta ed i primi anni Settanta, esse sono inevitabilmente viziate dal ricorso ad un metodo di lavoro che, data l'epoca, non poteva essere quello stratigrafico diventato poi di rigore, e adottato in effetti, più tardi, per i limitati saggi di approfondimento condotti da Ermanno Arslan nell'area del pulpito e da Agnese Racheli nella summa cavea. La quantità dei manufatti rinvenuti in quelle circostanze è tuttavia tale da giustificare lo studio e la pubblicazione delle singole classi a dispetto del loro valore esclusivamente documentario, peraltro solo in parte imputabile al metodo di scavo adottato.
Anfore dal teatro romano di Scolacium (Catanzaro)
DE VINGO, Paolo;
2001-01-01
Abstract
La messa in luce del teatro di Scolacium, che si vuole edificato in età giulio-claudia e ristrutturato nella prima metà del II secolo, ha richiesto lo scavo del potente riempimento che già in antico, a partire dalla metà del IV secolo, aveva obliterato l'edificio. Tale scavo coincide con le prime indagini archeologiche svolte nel sito della colonia graccana di Minervia Scolacium, erede della greca Skylletion. Eseguite tra la seconda metà degli anni Sessanta ed i primi anni Settanta, esse sono inevitabilmente viziate dal ricorso ad un metodo di lavoro che, data l'epoca, non poteva essere quello stratigrafico diventato poi di rigore, e adottato in effetti, più tardi, per i limitati saggi di approfondimento condotti da Ermanno Arslan nell'area del pulpito e da Agnese Racheli nella summa cavea. La quantità dei manufatti rinvenuti in quelle circostanze è tuttavia tale da giustificare lo studio e la pubblicazione delle singole classi a dispetto del loro valore esclusivamente documentario, peraltro solo in parte imputabile al metodo di scavo adottato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.