La micropropagazione del nocciolo in Italia è una tecnica promettente ma di utilizzo limitato a causa del comportamento recalcitrante della specie e della scarsa attitudine del materiale ad adattarsi alle condizioni artificiali in vitro. Il presente lavoro presenta i risultati di due ricerche riguardanti la micropropagazione del nocciolo. L’obiettivo della prima ricerca è stato quello di studiare il comportamento agronomico di piante ottenute mediante propagazione in vitro, confrontandole con piante propagate per margotta di ceppaia. Nell’arco di 11 anni sono stati osservati i principali caratteri vegetativi e produttivi delle piante ed i caratteri carpo-merceologici dei frutti. Le piante ottenute con le due tecniche di moltiplicazione non differivano per nessuno degli aspetti considerati; in particolare, nelle piante micropropagate non sono stati osservati fenomeni di giovanilità né differenze nella qualità dei frutti rispetto alle piante ottenute da ceppaia. La seconda sperimentazione ha riguardato la valutazione di cinque substrati per la messa in coltura di espianti di nocciolo provenienti da germoglio, utilizzando come mezzo base quello descritto nel protocollo Yu e Reed (1995) modificato. Rispetto al mezzo base (5 mg/L BAP) negli altri quattro mezzi è stata utilizzata una concentrazione ormonale inferiore (2,5 mg/L BAP); inoltre due substrati contenevano nitrato d’argento (0,5 e 1,5 mg/L AgNO3), usato come agente sterilizzante ed inibitore della sintesi dell’etilene, mentre in un caso è stato utilizzato glutatione (200 mg/L) come agente antiossidante. Nei mezzi contenenti nitrato d’argento è stata osservata una più rapida apertura delle gemme ed una maggiore percentuale di germogliamento, con migliori risultati nel mezzo contenente le più basse concentrazioni. L’aggiunta del glutatione ha dato le peggiori prestazioni sia in termini di germogliamento degli espianti, sia per la qualità dei germogli ottenuti.

Micropropazione del nocciolo: scelta dei materiali ed efficienza del processo

VALENTINI, Nadia;CONTESSA, CECILIA;BOTTA, Roberto;
2013-01-01

Abstract

La micropropagazione del nocciolo in Italia è una tecnica promettente ma di utilizzo limitato a causa del comportamento recalcitrante della specie e della scarsa attitudine del materiale ad adattarsi alle condizioni artificiali in vitro. Il presente lavoro presenta i risultati di due ricerche riguardanti la micropropagazione del nocciolo. L’obiettivo della prima ricerca è stato quello di studiare il comportamento agronomico di piante ottenute mediante propagazione in vitro, confrontandole con piante propagate per margotta di ceppaia. Nell’arco di 11 anni sono stati osservati i principali caratteri vegetativi e produttivi delle piante ed i caratteri carpo-merceologici dei frutti. Le piante ottenute con le due tecniche di moltiplicazione non differivano per nessuno degli aspetti considerati; in particolare, nelle piante micropropagate non sono stati osservati fenomeni di giovanilità né differenze nella qualità dei frutti rispetto alle piante ottenute da ceppaia. La seconda sperimentazione ha riguardato la valutazione di cinque substrati per la messa in coltura di espianti di nocciolo provenienti da germoglio, utilizzando come mezzo base quello descritto nel protocollo Yu e Reed (1995) modificato. Rispetto al mezzo base (5 mg/L BAP) negli altri quattro mezzi è stata utilizzata una concentrazione ormonale inferiore (2,5 mg/L BAP); inoltre due substrati contenevano nitrato d’argento (0,5 e 1,5 mg/L AgNO3), usato come agente sterilizzante ed inibitore della sintesi dell’etilene, mentre in un caso è stato utilizzato glutatione (200 mg/L) come agente antiossidante. Nei mezzi contenenti nitrato d’argento è stata osservata una più rapida apertura delle gemme ed una maggiore percentuale di germogliamento, con migliori risultati nel mezzo contenente le più basse concentrazioni. L’aggiunta del glutatione ha dato le peggiori prestazioni sia in termini di germogliamento degli espianti, sia per la qualità dei germogli ottenuti.
2013
12
53
57
Corylus avellana; in vitro
Valentini N.; Contessa C.; Botta R.; Corte M.
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