Sin da _Sémiotique et Sciences Sociales_ (in particolare il saggio “Pour une sémiotique topologique”) di Algirdas Julien Greimas, la semiotica, e specialmente quella strutturale-generativa, si è sforzata di comprendere il senso dello spazio non solo nei testi letterari (rispetto ai quali abbonda una tradizione semiotico-narratologica di studio dello “spazio del racconto”), ma anche nelle situazioni sociali. Non mancano nella letteratura studi che applichino metodologie strutturali allo studio dello spazio mistico o ascetico così come esso viene evocato dal linguaggio verbale (Bergamo, De Certeau, Marin, Pozzi, etc.), mentre meno ricca è la bibliografia sullo studio socio- o etno- semiotico dello spazio mistico o ascetico in sé (Hammad, Leone). Prendendo le mosse da questo quadro disciplinare, l'articolo si sofferma su un elemento poco studiato della semiotica dello spazio in generale, e di quella dello spazio mistico-ascetico in particolare: i materiali (ma vedasi Floch 2006). Lo spazio infatti non si compone solo di disposizioni topologiche, arrangiamenti formali, configurazioni cromatiche, ma anche di materiali, ovvero, semioticamente, di articolazioni culturali della materia del mondo, tutte dotate di precise connotazioni. La domanda cui dare risposta è dunque la seguente: quali sono i materiali dello spazio ascetico? L’ascesi può forse compiersi in uno spazio costruito coi materiali della modernità, per esempio in un luogo fatto di plastica? E ancora: quale rapporto le diverse culture religiose impongono alla relazione fra il vuoto e il pieno nella costruzione materiale dello spazio ascetico?

Semiotica dello spazio ascetico

LEONE, Massimo
2013-01-01

Abstract

Sin da _Sémiotique et Sciences Sociales_ (in particolare il saggio “Pour une sémiotique topologique”) di Algirdas Julien Greimas, la semiotica, e specialmente quella strutturale-generativa, si è sforzata di comprendere il senso dello spazio non solo nei testi letterari (rispetto ai quali abbonda una tradizione semiotico-narratologica di studio dello “spazio del racconto”), ma anche nelle situazioni sociali. Non mancano nella letteratura studi che applichino metodologie strutturali allo studio dello spazio mistico o ascetico così come esso viene evocato dal linguaggio verbale (Bergamo, De Certeau, Marin, Pozzi, etc.), mentre meno ricca è la bibliografia sullo studio socio- o etno- semiotico dello spazio mistico o ascetico in sé (Hammad, Leone). Prendendo le mosse da questo quadro disciplinare, l'articolo si sofferma su un elemento poco studiato della semiotica dello spazio in generale, e di quella dello spazio mistico-ascetico in particolare: i materiali (ma vedasi Floch 2006). Lo spazio infatti non si compone solo di disposizioni topologiche, arrangiamenti formali, configurazioni cromatiche, ma anche di materiali, ovvero, semioticamente, di articolazioni culturali della materia del mondo, tutte dotate di precise connotazioni. La domanda cui dare risposta è dunque la seguente: quali sono i materiali dello spazio ascetico? L’ascesi può forse compiersi in uno spazio costruito coi materiali della modernità, per esempio in un luogo fatto di plastica? E ancora: quale rapporto le diverse culture religiose impongono alla relazione fra il vuoto e il pieno nella costruzione materiale dello spazio ascetico?
2013
68
6
937
947
http://www.morcelliana.it/ita/MENU/Le_Riviste/Humanitas/5241.html
spazio; ascesi; semiotica
Leone; M.
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