Le infezioni causate da Candida spp. rappresentano la principale causa di infezioni fungine opportunistiche nel mondo. Sebbene C.albicans rimanga l’agente più comune di candidosi, altre specie vengono sempre più cte isolate da campioni patologici come, ad es. C.krusei, lievito intrinsecamente resistente al fluconazolo. La farmaco-resistenza, la tossicità degli antimicotici e i problemi associati a terapie a lungo termine, hanno orientato la ricerca verso soluzioni alternative o di sostegno alla terapia classica, con l’uso di prodotti naturali come gli oli essenziali. Benché diano minori effetti collaterali dei farmaci, gli oli essenziali non sono innocui e la loro attività deve essere accompagnata da una valida base scientifica. Poiché l’efficacia terapeutica di un agente antimicrobico non dipende solo dalla sua azione sul microrganismo ma anche dall’influenza esercitata sulle funzioni immunitarie dell’ospite,è bene conoscere le interazioni che si instaurano tra miceti, fagociti ed oli essenziali. In questo lavoro abbiamo valutato l’influenza dell’olio essenziale di timo rosso (OE), a concentrazioni subMIC/MIC, sul killing intracellulare da parte dei PMN umani nei confronti di C.albicans e C.krusei. Come farmaci di controllo sono stati utilizzati il fluconazolo (FLZ) e la caspofungina (CAS) due degli antifungini più utilizzati nella profilassi e nel trattamento delle candidosi. Inoltre, l’attività di killing intracellulare è stata valutata anche in presenza di anidulafungina (AND) e C.krusei lievito resistente a questo farmaco. Infine, per fornire un quadro più ampio di attività, il killing extracellulare di C.albicans da parte dell’OE, è stato paragonato con quello di CAS. I risultati mostrano che l’OE stimola significativamente l’uccisione sia C.albicans che di C.krusei da parte dei PMN rispetto a quelli di controllo privi di OE, con percentuali di killing sovrapponibili (per C.albicans) o superiori (per C.krusei) a quelle osservate con FLZ. I sistemi contenenti CAS inibiscono ulteriormente la sopravvivenza di C.albicans evidenziando attività fungicida superiore a quella di OE e FLZ. In assenza di PMN, l’attività di OE, sovrapponibile a quella di CAS, è risultata solo fungistatica, suggerendo che l’aumentato killing intracellulare da parte dei PMN sia dovuto ad un’interazione positiva tra OE e fagociti, analogamente a quanto osservato con FLZ e CAS. L’attività di killing di AND nei confronti di C.krusei è in fase di valutazione; tuttavia i risultati preliminari indicano un’azione positiva e sovrapponibile a quella di OE. Lo studio conferma il potenziale applicativo degli OE per lo sviluppo di prodotti non convenzionali con attività antifungina.
Azione sinergica tra olio essenziale di timo rosso e granulociti polimorfonucleati nell’eradicare Candida albicans e C. krusei intracellulari.
MANDRAS, Narcisa;ROANA, Janira;SCALAS, Daniela;ALLIZOND, VALERIA;BANCHE, Giuliana;CUFFINI, Annamaria;TULLIO, Viviana Cristina
2014-01-01
Abstract
Le infezioni causate da Candida spp. rappresentano la principale causa di infezioni fungine opportunistiche nel mondo. Sebbene C.albicans rimanga l’agente più comune di candidosi, altre specie vengono sempre più cte isolate da campioni patologici come, ad es. C.krusei, lievito intrinsecamente resistente al fluconazolo. La farmaco-resistenza, la tossicità degli antimicotici e i problemi associati a terapie a lungo termine, hanno orientato la ricerca verso soluzioni alternative o di sostegno alla terapia classica, con l’uso di prodotti naturali come gli oli essenziali. Benché diano minori effetti collaterali dei farmaci, gli oli essenziali non sono innocui e la loro attività deve essere accompagnata da una valida base scientifica. Poiché l’efficacia terapeutica di un agente antimicrobico non dipende solo dalla sua azione sul microrganismo ma anche dall’influenza esercitata sulle funzioni immunitarie dell’ospite,è bene conoscere le interazioni che si instaurano tra miceti, fagociti ed oli essenziali. In questo lavoro abbiamo valutato l’influenza dell’olio essenziale di timo rosso (OE), a concentrazioni subMIC/MIC, sul killing intracellulare da parte dei PMN umani nei confronti di C.albicans e C.krusei. Come farmaci di controllo sono stati utilizzati il fluconazolo (FLZ) e la caspofungina (CAS) due degli antifungini più utilizzati nella profilassi e nel trattamento delle candidosi. Inoltre, l’attività di killing intracellulare è stata valutata anche in presenza di anidulafungina (AND) e C.krusei lievito resistente a questo farmaco. Infine, per fornire un quadro più ampio di attività, il killing extracellulare di C.albicans da parte dell’OE, è stato paragonato con quello di CAS. I risultati mostrano che l’OE stimola significativamente l’uccisione sia C.albicans che di C.krusei da parte dei PMN rispetto a quelli di controllo privi di OE, con percentuali di killing sovrapponibili (per C.albicans) o superiori (per C.krusei) a quelle osservate con FLZ. I sistemi contenenti CAS inibiscono ulteriormente la sopravvivenza di C.albicans evidenziando attività fungicida superiore a quella di OE e FLZ. In assenza di PMN, l’attività di OE, sovrapponibile a quella di CAS, è risultata solo fungistatica, suggerendo che l’aumentato killing intracellulare da parte dei PMN sia dovuto ad un’interazione positiva tra OE e fagociti, analogamente a quanto osservato con FLZ e CAS. L’attività di killing di AND nei confronti di C.krusei è in fase di valutazione; tuttavia i risultati preliminari indicano un’azione positiva e sovrapponibile a quella di OE. Lo studio conferma il potenziale applicativo degli OE per lo sviluppo di prodotti non convenzionali con attività antifungina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.