Il volume presenta i risultati di una ricerca svolta presso il Dipartimento di Scienze sociali dell’Università di Torino tra il 1999 e il 2002. Nel progetto iniziale, oggetto d’indagine privilegiato erano le trasformazioni della cultura amministrativa della dirigenza del Comune di Torino, nella complessa vicenda della riorganizzazione, da burocrazia ad azienda, di una macchina amministrativa che si è eccezionalmente dilatata nel corso del tempo, secondo logiche tipicamente incrementali. Obiettivo del progetto era di verificare la capacità dei nuovi quadri dirigenti di traghettare apparati troppo spesso definiti sclerotici, e privi da sempre di un vero orientamento di scopo, verso un coerente modello di amministrazione imprenditoriale. In corso d’opera, l’interesse dei ricercatori si è progressivamente esteso ad aspetti sostantivi del ridisegno strutturale e dell’azione amministrativa, fino a comprendere un giudizio di funzionalità del nuovo modello organizzativo. Al termine di una prima ricognizione di carattere esplorativo, è sembrato opportuno predisporre due distinte tracce d’intervista, diversamente modulate per i direttori e per i dirigenti, su temi solo in parte convergenti. Tra gli argomenti comuni alle due categorie di intervistati, i principali fuochi di attenzione sono stati: l’individuazione, in un’ottica retrospettiva, dei passaggi salienti della “grande trasformazione”; gli investimenti realizzati; una valutazione d’impatto del nuovo modello organizzativo; i problemi relativi alla selezione dei dirigenti e alla gestione delle risorse umane; gli stili di decisione e i nuovi tratti della leadership; la ridefinizione del rapporto con i politici amministratori. Le interviste ai direttori hanno quindi specificamente approfondito alcuni aspetti problematici del nuovo processo decisionale, mentre i responsabili di settore sono stati più direttamente interpellati su questioni inerenti alla programmazione operativa, al coordinamento e alla gestione degli interventi. In una fase successiva della ricerca, a tutti gli intervistati e ad un nuovo gruppo di dirigenti, in parte indicati dai primi e in parte selezionati casualmente, è stato poi sottoposto un questionario autosomministrato destinato a cogliere le valutazioni soggettive degli intervistati. Queste concernono i nodi impliciti nelle innovazioni (realizzate e possibili); le risorse attuali e potenziali; i vincoli e le criticità irrisolte; le priorità e i criteri per costruire un’efficace agenda amministrativa; lo stile di direzione esperito e auspicato; la latitudine delle relazioni connesse al proprio ruolo; le risorse cui attingere per superare i momenti critici del processo politico-amministrativo. In una prima discesa sul campo, compiuta tra la fine del 1999 e gli inizi del 2001, sono stati intervistati il direttore generale, il segretario generale, tutti e 14 i direttori di divisione o servizio centrale, e 35 dirigenti di settore (uno su quattro), scelti tra quanti al momento della rilevazione rivestivano responsabilità di particolare impegno o significatività. Nella seconda fase, il questionario di valutazione è stato sottoposto a 48 dei precedenti intervistati e ad altri 41 responsabili di settore, per un totale di 89 rispondenti. Successivamente, ulteriori riscontri empirici sono stati raccolti, nei primi mesi del 2002, con riguardo specifico alle trasformazioni dei livelli intermedi e del front-office.
Reinventare l’amministrazione. Culture progettuali e azioni della dirigenza nel processo di riorganizzazione del Comune di Torino
BERRA, Mariella;GIROTTI, Fiorenzo
2003-01-01
Abstract
Il volume presenta i risultati di una ricerca svolta presso il Dipartimento di Scienze sociali dell’Università di Torino tra il 1999 e il 2002. Nel progetto iniziale, oggetto d’indagine privilegiato erano le trasformazioni della cultura amministrativa della dirigenza del Comune di Torino, nella complessa vicenda della riorganizzazione, da burocrazia ad azienda, di una macchina amministrativa che si è eccezionalmente dilatata nel corso del tempo, secondo logiche tipicamente incrementali. Obiettivo del progetto era di verificare la capacità dei nuovi quadri dirigenti di traghettare apparati troppo spesso definiti sclerotici, e privi da sempre di un vero orientamento di scopo, verso un coerente modello di amministrazione imprenditoriale. In corso d’opera, l’interesse dei ricercatori si è progressivamente esteso ad aspetti sostantivi del ridisegno strutturale e dell’azione amministrativa, fino a comprendere un giudizio di funzionalità del nuovo modello organizzativo. Al termine di una prima ricognizione di carattere esplorativo, è sembrato opportuno predisporre due distinte tracce d’intervista, diversamente modulate per i direttori e per i dirigenti, su temi solo in parte convergenti. Tra gli argomenti comuni alle due categorie di intervistati, i principali fuochi di attenzione sono stati: l’individuazione, in un’ottica retrospettiva, dei passaggi salienti della “grande trasformazione”; gli investimenti realizzati; una valutazione d’impatto del nuovo modello organizzativo; i problemi relativi alla selezione dei dirigenti e alla gestione delle risorse umane; gli stili di decisione e i nuovi tratti della leadership; la ridefinizione del rapporto con i politici amministratori. Le interviste ai direttori hanno quindi specificamente approfondito alcuni aspetti problematici del nuovo processo decisionale, mentre i responsabili di settore sono stati più direttamente interpellati su questioni inerenti alla programmazione operativa, al coordinamento e alla gestione degli interventi. In una fase successiva della ricerca, a tutti gli intervistati e ad un nuovo gruppo di dirigenti, in parte indicati dai primi e in parte selezionati casualmente, è stato poi sottoposto un questionario autosomministrato destinato a cogliere le valutazioni soggettive degli intervistati. Queste concernono i nodi impliciti nelle innovazioni (realizzate e possibili); le risorse attuali e potenziali; i vincoli e le criticità irrisolte; le priorità e i criteri per costruire un’efficace agenda amministrativa; lo stile di direzione esperito e auspicato; la latitudine delle relazioni connesse al proprio ruolo; le risorse cui attingere per superare i momenti critici del processo politico-amministrativo. In una prima discesa sul campo, compiuta tra la fine del 1999 e gli inizi del 2001, sono stati intervistati il direttore generale, il segretario generale, tutti e 14 i direttori di divisione o servizio centrale, e 35 dirigenti di settore (uno su quattro), scelti tra quanti al momento della rilevazione rivestivano responsabilità di particolare impegno o significatività. Nella seconda fase, il questionario di valutazione è stato sottoposto a 48 dei precedenti intervistati e ad altri 41 responsabili di settore, per un totale di 89 rispondenti. Successivamente, ulteriori riscontri empirici sono stati raccolti, nei primi mesi del 2002, con riguardo specifico alle trasformazioni dei livelli intermedi e del front-office.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.