Sull’impronta del modello evolutivo fisico-culturale di Cavalli-Sforza e Feldman questa ricerca ha lo scopo di recuperare informazioni sulle caratteristiche fisiche dell’Uomo attraverso l’evidenza della sua interazione con l'ambiente costruito. L'approccio è di recuperare dati antropologici (fisici, culturali, metrologici, iconografici) contenuti nelle strutture costruite dall’Uomo stesso considerando le interazioni adattive reciproche. Il dominio in questione è quello dell’Antropometria-Ergonomia, come disciplina eminentemente orientata al design degli oggetti costruiti in modo che riflettano l’adeguamento alle caratteristiche degli Umani che v'interagiscono. Il criterio è piuttosto complesso ma può essere un primo tentativo verso il concetto da noi proposto di "Ricerca della misura dell’Uomo nelle Cose". In realtà, se vogliamo accettare come design l’opera di qualsiasi attività umana volta a creare nuove forme progettate a misura d'uomo, l’approccio antropologico ed ergonomico sta nella possibilità di ottimizzare l'interfaccia attraverso cicli secolari d’accettazione e di rifiuto. Tale modo di agire appare evidente in ogni fase dell'evoluzione umana, ma sembra inequivocabile negli Egizi.
La “Misura dell’Uomo nelle Cose” dalle Stele di tombe Egizie Approccio a un’Antropometria/Ergonomia storica
MASALI, Melchiorre;FENOGLIO, Alessandra;MICHELETTI CREMASCO, MARGHERITA
2014-01-01
Abstract
Sull’impronta del modello evolutivo fisico-culturale di Cavalli-Sforza e Feldman questa ricerca ha lo scopo di recuperare informazioni sulle caratteristiche fisiche dell’Uomo attraverso l’evidenza della sua interazione con l'ambiente costruito. L'approccio è di recuperare dati antropologici (fisici, culturali, metrologici, iconografici) contenuti nelle strutture costruite dall’Uomo stesso considerando le interazioni adattive reciproche. Il dominio in questione è quello dell’Antropometria-Ergonomia, come disciplina eminentemente orientata al design degli oggetti costruiti in modo che riflettano l’adeguamento alle caratteristiche degli Umani che v'interagiscono. Il criterio è piuttosto complesso ma può essere un primo tentativo verso il concetto da noi proposto di "Ricerca della misura dell’Uomo nelle Cose". In realtà, se vogliamo accettare come design l’opera di qualsiasi attività umana volta a creare nuove forme progettate a misura d'uomo, l’approccio antropologico ed ergonomico sta nella possibilità di ottimizzare l'interfaccia attraverso cicli secolari d’accettazione e di rifiuto. Tale modo di agire appare evidente in ogni fase dell'evoluzione umana, ma sembra inequivocabile negli Egizi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.