Oscar Horta ha sostenuto (Horta 2012) che l’ecologia e l’antispecismo (la considerazione di animali umani e non umani sullo stesso piano morale) siano incompatibili. Questa concezione filosofica si basa sull’idea che l’ecologia, da quella superficiale a quella profonda, fino alla più recente “Land Ethic”, non considerino le individualità animali – che vivono nei diversi ambienti – in modo specifico ma solo come parti non-necessarie di un più vasto agglomerato di cui è necessario tenere conto. Ciò che sosterrò è che questo dibattito costringe e identificare diverse tassonomie ontologiche per tali teorie: l’antispecismo con un’ontologia che ragiona per “individui singolari” (Caffo 2012) mentre, dall’altro lato, le diverse ecologie che costringono a ragionare per “classi di individui” (Brennan, Lo 2011). Il mio argomento è che sia possibile, tuttavia, proporre un’ecologia che abbia alla sua base un’ontologia che ragioni per “individui singolari” dove, per individui, si intendono proprio gli “ecosistemi” come composti, a loro volta, di un insieme di individui indispensabili (e dunque necessari) per il tutto: in un recupero di una concezione spinoziana della natura. Solo attraverso tale impostazione ontologica è possibile, per il pensiero ecologico, superare i problemi morali evidenziati da Horta.
Quale ontologia per l'ecologia?
CAFFO, LEONARDO
2014-01-01
Abstract
Oscar Horta ha sostenuto (Horta 2012) che l’ecologia e l’antispecismo (la considerazione di animali umani e non umani sullo stesso piano morale) siano incompatibili. Questa concezione filosofica si basa sull’idea che l’ecologia, da quella superficiale a quella profonda, fino alla più recente “Land Ethic”, non considerino le individualità animali – che vivono nei diversi ambienti – in modo specifico ma solo come parti non-necessarie di un più vasto agglomerato di cui è necessario tenere conto. Ciò che sosterrò è che questo dibattito costringe e identificare diverse tassonomie ontologiche per tali teorie: l’antispecismo con un’ontologia che ragiona per “individui singolari” (Caffo 2012) mentre, dall’altro lato, le diverse ecologie che costringono a ragionare per “classi di individui” (Brennan, Lo 2011). Il mio argomento è che sia possibile, tuttavia, proporre un’ecologia che abbia alla sua base un’ontologia che ragioni per “individui singolari” dove, per individui, si intendono proprio gli “ecosistemi” come composti, a loro volta, di un insieme di individui indispensabili (e dunque necessari) per il tutto: in un recupero di una concezione spinoziana della natura. Solo attraverso tale impostazione ontologica è possibile, per il pensiero ecologico, superare i problemi morali evidenziati da Horta.File | Dimensione | Formato | |
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