Le considerazioni qui riportate riflettono un percorso che la Società Geografica Italiana, la più antica istituzione di ricerca territoriale del Paese, persegue da anni. Nel periodo più recente - in particolare in seguito all’emanazione del Disegno di Legge Costituzionale del 30 luglio 2013 - si sono concretizzate in una proposta esplicita di riordino territoriale. Nello specifico, il testo che segue è strutturato nel modo seguente: Parte 1 – I fondamenti di una riforma. Dove si ricuperano in modo alquanto sintetico (e schematico) i fondamenti logico-politici, economici e sociali che sottendono un improcrastinabile riordino territoriale del nostro Paese. Parte 2 – Aspetti metodologici. Si ricostruisce il percorso seguito, espressione a sua volta di un’elaborazione (e un dibattito) sviluppatosi negli ultimi lustri e reso pubblico in molteplici occasioni. Parte 3 – Comunità territoriali, Aree metropolitane, Polarità urbane. Al di là dei fondamenti di metodo che hanno portato all’aggregazione delle entità comunali e all’individuazione delle polarità urbane e metropolitane, quelle ora individuate (e riportate in forma cartografica) rappresentano uno schema che necessita inevitabilmente di essere verificato a approfondito. Parte 4 – I “nuovi” ambiti regionali. Si specificano i fondamenti che hanno portato alla proposta di 36 “nuove” Regioni, definite in ragione della struttura e della dinamica degli eco-sistemi urbani quale fondamento della possibile competitività, del riequilibrio territoriale, della coesione economica, della valorizzazione economica delle “piattaforme” territoriali emergenti. Parte 5 – Vantaggi attesi. Si assumono vari dati consolidati allo scopo di valutare i risparmi di spesa connessi all’eliminazione degli enti provinciali e alla riperimetrazione delle regioni Parte 6 – Ulteriori considerazioni strategiche. Fra le possibili opzioni politiche che potrebbero accompagnare il ridisegno amministrativo, in questa sede sono introdotti alcuni criteri economicoaziendali volti al superamento delle criticità dell’attuale funzionamento della macchina amministrativa. Parte 7 – Sulle Comunità territoriali. Questioni legislative irrisolte. Analizzando brevemente i vari livelli di governo, si discute sull’adeguatezza tra capacità organizzativa e funzione degli enti. L’accento è posto in particolare sull’accorpamento dei comuni. Parte 8 – Disegno di legge costituzionale. Si tratta della revisione

“Ulteriori considerazioni strategiche” (Parte 6), in AA.VV. (a cura di Conti S.) “Per un riordino territoriale dell’Italia”, Società Italiana di Geografia Onlus in collaborazione con Caire Urbanistica ed EuPolis (Politecnico e Università di Torino)

POLLIFRONI, Massimo
2013-01-01

Abstract

Le considerazioni qui riportate riflettono un percorso che la Società Geografica Italiana, la più antica istituzione di ricerca territoriale del Paese, persegue da anni. Nel periodo più recente - in particolare in seguito all’emanazione del Disegno di Legge Costituzionale del 30 luglio 2013 - si sono concretizzate in una proposta esplicita di riordino territoriale. Nello specifico, il testo che segue è strutturato nel modo seguente: Parte 1 – I fondamenti di una riforma. Dove si ricuperano in modo alquanto sintetico (e schematico) i fondamenti logico-politici, economici e sociali che sottendono un improcrastinabile riordino territoriale del nostro Paese. Parte 2 – Aspetti metodologici. Si ricostruisce il percorso seguito, espressione a sua volta di un’elaborazione (e un dibattito) sviluppatosi negli ultimi lustri e reso pubblico in molteplici occasioni. Parte 3 – Comunità territoriali, Aree metropolitane, Polarità urbane. Al di là dei fondamenti di metodo che hanno portato all’aggregazione delle entità comunali e all’individuazione delle polarità urbane e metropolitane, quelle ora individuate (e riportate in forma cartografica) rappresentano uno schema che necessita inevitabilmente di essere verificato a approfondito. Parte 4 – I “nuovi” ambiti regionali. Si specificano i fondamenti che hanno portato alla proposta di 36 “nuove” Regioni, definite in ragione della struttura e della dinamica degli eco-sistemi urbani quale fondamento della possibile competitività, del riequilibrio territoriale, della coesione economica, della valorizzazione economica delle “piattaforme” territoriali emergenti. Parte 5 – Vantaggi attesi. Si assumono vari dati consolidati allo scopo di valutare i risparmi di spesa connessi all’eliminazione degli enti provinciali e alla riperimetrazione delle regioni Parte 6 – Ulteriori considerazioni strategiche. Fra le possibili opzioni politiche che potrebbero accompagnare il ridisegno amministrativo, in questa sede sono introdotti alcuni criteri economicoaziendali volti al superamento delle criticità dell’attuale funzionamento della macchina amministrativa. Parte 7 – Sulle Comunità territoriali. Questioni legislative irrisolte. Analizzando brevemente i vari livelli di governo, si discute sull’adeguatezza tra capacità organizzativa e funzione degli enti. L’accento è posto in particolare sull’accorpamento dei comuni. Parte 8 – Disegno di legge costituzionale. Si tratta della revisione
2013
21
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M. Pollifroni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/148031
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