Questo articolo analizza il campaigning e le strategie di comunicazione dei partiti alle elezioni Politiche di Febbraio 2013. L’obiettivo è indagare le caratteristiche della fase attuale delle campagne in Italia e verificare il grado di innovazione delle strategie di comunicazione elettorale. La ricerca è stata condotta attraverso interviste di tipo semi-strutturato a testimoni privilegiati (campaign manager, consulenti e web strategist). I media emersi come centrali per la pianificazione delle campagne sono televisione e web. La personalizzazione si conferma il più solido dei presupposti per qualsiasi strategia comunicativa. Di conseguenza, il presenzialismo televisivo del leader resta la soluzione comunicativa portante all’interno di tutti i dispositivi considerati, anche quelli dei partiti minori. Accanto alla televisione, il web si afferma come il secondo pilastro su cui si regge l’impianto delle strategie comunicative. Sulla rete i partiti hanno convogliato risorse ingenti e riposto aspettative elevate, soprattutto nei confronti dei principali social network. Questi sono evidentemente uno spazio generativo primario di narrazione politica, all’interno del quale i partiti agiscono strategicamente per orientare il dibattito, costruire narrazioni coerenti, diffonderle e, infine, difenderle. Su questo campo si delineano le nuove sfide per la comunicazione elettorale: quella della convergenza mediale unita alla transmedialità nella costruzione dei flussi di comunicazione elettorale e quella dell’organizzazione dei militanti e degli attivisti digitali.
Dentro le war room. Il campaigning dei partiti alle Politiche 2013 visto dall'interno
CEPERNICH, Cristopher
2014-01-01
Abstract
Questo articolo analizza il campaigning e le strategie di comunicazione dei partiti alle elezioni Politiche di Febbraio 2013. L’obiettivo è indagare le caratteristiche della fase attuale delle campagne in Italia e verificare il grado di innovazione delle strategie di comunicazione elettorale. La ricerca è stata condotta attraverso interviste di tipo semi-strutturato a testimoni privilegiati (campaign manager, consulenti e web strategist). I media emersi come centrali per la pianificazione delle campagne sono televisione e web. La personalizzazione si conferma il più solido dei presupposti per qualsiasi strategia comunicativa. Di conseguenza, il presenzialismo televisivo del leader resta la soluzione comunicativa portante all’interno di tutti i dispositivi considerati, anche quelli dei partiti minori. Accanto alla televisione, il web si afferma come il secondo pilastro su cui si regge l’impianto delle strategie comunicative. Sulla rete i partiti hanno convogliato risorse ingenti e riposto aspettative elevate, soprattutto nei confronti dei principali social network. Questi sono evidentemente uno spazio generativo primario di narrazione politica, all’interno del quale i partiti agiscono strategicamente per orientare il dibattito, costruire narrazioni coerenti, diffonderle e, infine, difenderle. Su questo campo si delineano le nuove sfide per la comunicazione elettorale: quella della convergenza mediale unita alla transmedialità nella costruzione dei flussi di comunicazione elettorale e quella dell’organizzazione dei militanti e degli attivisti digitali.File | Dimensione | Formato | |
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