La storia delle reliquie e dei reliquiari attraversa millenni e svariate culture religiose. A dispetto di tale straordinaria varietà storico-culturale, il principio semiotico della reliquia resta però fondamentalmente invariato: essa è identificata, venerata, esposta, celebrata, protetta, venduta, rubata, desiderata perché non è altro che un segno indicale del corpo del santo (o del sacro). Il suo valore semiotico deriva interamente dal fatto di aver goduto, in un tempo più o meno lungo, di una relazione di contiguità fisica con tale corpo. È questa la ragione per cui iconoclasti d’ogni tempo e dove che si siano scagliati contro l’adorazione delle immagini a maggior ragione si sono battuti contro quella delle reliquie. Se nel primo caso il rischio dell’idolatria è legato al rapporto iconico fra il sacro e la sua immagine, tale rischio è ancora più grave nel secondo caso, ove dipende dal rapporto indicale fra il sacro e un pezzo del suo ‘corpo’, ovvero fra il sacro e un qualsiasi oggetto con cui, nella sua vicenda terrena, si sia creato un vincolo di contiguità fisica. Aggirandosi per i tanti musei diocesani d’Europa si potrebbe avere l’impressione che lo sfarzo di fogge stravaganti e materiali preziosi che caratterizza la maggior parte dei reliquiari tenda ad aumentare la venerazione del fedele verso la reliquia, con il pericolo conseguente d’idolatria. Tuttavia, nella maggior parte dei casi questa prima impressione è in realtà causata dalla nostra oramai scarsa dimestichezza con i codici semiotici che compongono i reliquiari. Recuperando tali codici si comprende invece che, specie nei periodi storici e nei contesti religioso-culturali in cui la fiducia del Cristianesimo nell’ortodossia delle reliquie è scossa da attacchi interni ed esterni, tutto questo sfarzo di forme e materiali non cerca semplicemente di esaltare il culto delle reliquie ma di qualificarlo, d’incanalare l’adorazione del fedele entro i binari della dottrina e di evitargli dunque ogni sconfinamento nel feticismo idolatra.
Reliquie e reliquiari: note di economia simbolica
LEONE, Massimo
2014-01-01
Abstract
La storia delle reliquie e dei reliquiari attraversa millenni e svariate culture religiose. A dispetto di tale straordinaria varietà storico-culturale, il principio semiotico della reliquia resta però fondamentalmente invariato: essa è identificata, venerata, esposta, celebrata, protetta, venduta, rubata, desiderata perché non è altro che un segno indicale del corpo del santo (o del sacro). Il suo valore semiotico deriva interamente dal fatto di aver goduto, in un tempo più o meno lungo, di una relazione di contiguità fisica con tale corpo. È questa la ragione per cui iconoclasti d’ogni tempo e dove che si siano scagliati contro l’adorazione delle immagini a maggior ragione si sono battuti contro quella delle reliquie. Se nel primo caso il rischio dell’idolatria è legato al rapporto iconico fra il sacro e la sua immagine, tale rischio è ancora più grave nel secondo caso, ove dipende dal rapporto indicale fra il sacro e un pezzo del suo ‘corpo’, ovvero fra il sacro e un qualsiasi oggetto con cui, nella sua vicenda terrena, si sia creato un vincolo di contiguità fisica. Aggirandosi per i tanti musei diocesani d’Europa si potrebbe avere l’impressione che lo sfarzo di fogge stravaganti e materiali preziosi che caratterizza la maggior parte dei reliquiari tenda ad aumentare la venerazione del fedele verso la reliquia, con il pericolo conseguente d’idolatria. Tuttavia, nella maggior parte dei casi questa prima impressione è in realtà causata dalla nostra oramai scarsa dimestichezza con i codici semiotici che compongono i reliquiari. Recuperando tali codici si comprende invece che, specie nei periodi storici e nei contesti religioso-culturali in cui la fiducia del Cristianesimo nell’ortodossia delle reliquie è scossa da attacchi interni ed esterni, tutto questo sfarzo di forme e materiali non cerca semplicemente di esaltare il culto delle reliquie ma di qualificarlo, d’incanalare l’adorazione del fedele entro i binari della dottrina e di evitargli dunque ogni sconfinamento nel feticismo idolatra.File | Dimensione | Formato | |
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