Per la sua posizione strategica al centro del Mediterraneo l’Italia è ormai da oltre un ventennio la porta di entrata della “fortezza europea”. La recente crisi economica ha causato solo una modesta riduzione dei flussi migratori (Caritas 2013), mostrando, nonostante la crescente disoccupazione, una sostanziale tenuta della capacità di attrazione. Questo si spiega non solo con l’aumento repentino di cause espulsive di natura politica in aree geograficamente vicine quali quelle del Mondo Arabo, ma anche perché alcuni dei fattori alla base della crescente domanda di immigrazione da parte dei paesi europei, e dell’ offerta di emigrazione da parte dei paesi più poveri, non sono certo scomparsi con la recessione. Accanto al persistente forte squilibrio economico, esistono, infatti, fattori di spinta e di attrazione per i movimenti migratori di tipo demografico, e in particolare importanti differenze tra un’Europa progressivamente invecchiata, e con prospettive di contrazione numerica, e il continente africano, tuttora in forte crescita e con una popolazione molto giovane.
L’orizzonte demografico: l’Italia nel contesto internazionale
MENCARINI, Letizia
2014-01-01
Abstract
Per la sua posizione strategica al centro del Mediterraneo l’Italia è ormai da oltre un ventennio la porta di entrata della “fortezza europea”. La recente crisi economica ha causato solo una modesta riduzione dei flussi migratori (Caritas 2013), mostrando, nonostante la crescente disoccupazione, una sostanziale tenuta della capacità di attrazione. Questo si spiega non solo con l’aumento repentino di cause espulsive di natura politica in aree geograficamente vicine quali quelle del Mondo Arabo, ma anche perché alcuni dei fattori alla base della crescente domanda di immigrazione da parte dei paesi europei, e dell’ offerta di emigrazione da parte dei paesi più poveri, non sono certo scomparsi con la recessione. Accanto al persistente forte squilibrio economico, esistono, infatti, fattori di spinta e di attrazione per i movimenti migratori di tipo demografico, e in particolare importanti differenze tra un’Europa progressivamente invecchiata, e con prospettive di contrazione numerica, e il continente africano, tuttora in forte crescita e con una popolazione molto giovane.File | Dimensione | Formato | |
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