Il multilinguismo presente nelle istituzioni e nelle corti europee determina una speculare difficoltà nell’elaborare normative, sentenze e documenti che mantengano coerenza di significato e continuità in tutte le versioni in cui sono redatti. Il contributo intende evidenziare la complessità, lo stile e alcuni aspetti problematici delle sentenze emanate, rispettivamente, dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, alla luce delle sfide poste dalla traduzione. Tale analisi è affiancata da riflessioni su alcune critiche mosse all’approccio adottato in queste sentenze e sul ruolo dei traduttori nel mantenere o alterare la sostanza della normativa internazionale. Si affronta, inoltre, il problema di come la fedeltà al precedente linguistico e l’eccessivo scrupolo di omogeneità possano, eventualmente, compromettere l’efficacia e la coerenza della traduzione. Infine, si analizzano alcune espressioni nate come ibridazioni o neologismi in ambito europeo o che, mutuate dal linguaggio giuridico degli ordinamenti nazionali, hanno successivamente sviluppato significati autonomi.

Le corti europee. La lingua: dei giudici o dei traduttori?

FERRERI, Silvia
2015-01-01

Abstract

Il multilinguismo presente nelle istituzioni e nelle corti europee determina una speculare difficoltà nell’elaborare normative, sentenze e documenti che mantengano coerenza di significato e continuità in tutte le versioni in cui sono redatti. Il contributo intende evidenziare la complessità, lo stile e alcuni aspetti problematici delle sentenze emanate, rispettivamente, dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, alla luce delle sfide poste dalla traduzione. Tale analisi è affiancata da riflessioni su alcune critiche mosse all’approccio adottato in queste sentenze e sul ruolo dei traduttori nel mantenere o alterare la sostanza della normativa internazionale. Si affronta, inoltre, il problema di come la fedeltà al precedente linguistico e l’eccessivo scrupolo di omogeneità possano, eventualmente, compromettere l’efficacia e la coerenza della traduzione. Infine, si analizzano alcune espressioni nate come ibridazioni o neologismi in ambito europeo o che, mutuate dal linguaggio giuridico degli ordinamenti nazionali, hanno successivamente sviluppato significati autonomi.
2015
37-2015
1
18
http://www.cdct.it/workingpapers
http://www.cdct.it/?p=4486
Multilinguismo, diritto e lingua, UE, CEDU
S. FERRERI
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
WP-SILVIA-FERRERI.pdf

Accesso riservato

Descrizione: Articolo principale
Tipo di file: PDF EDITORIALE
Dimensione 703.61 kB
Formato Adobe PDF
703.61 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1520468
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact