Prevenire o reprimere? Un dibattito parlamentare di fine Ottocento

Negli ultimi anni si moltiplicano le ipotesi di interventi “precauzionali”, ovvero si assiste ad una generalizzata anticipazione del momento nel quale le libertà – dalla libertà personale al diritto alla privacy, dalla libertà di circolazione alla libertà di manifestazione del pensiero – vengono circoscritte in nome della sicurezza. L’intervento si sofferma, quale elemento di un più ampio scenario che vede contrapporsi libertà e sicurezza, su un aspetto specifico: un ordinamento democratico, fondato sul riconoscimento dei diritti di libertà, può optare per un sistema preventivo? È meglio prevenire o reprimere? Il tema è affrontato attraverso la ricostruzione, sistematica e ragionata, di un interessante dibattito parlamentare che a fine Ottocento ha coinvolto politici e giuristi italiani in appassionati interventi intorno alla dicotomia “prevenire/reprimere” e alle differenti declinazioni del concetto di prevenzione. Recent times have witnessed a multiplication of hypotheses of 'precautionary' interventions, which is to say a generalized anticipation of the moment when freedoms - from personal freedom to the right to privacy, from freedom of movement to freedom of expression - are curtailed in the name of security. The work focuses, as an element of a broader scenario that sees a clash between freedom and security, on a specific aspect: Can a democratic system, founded on the recognition of rights of liberty, opt for a 'preventive' system? Is it better to prevent or to repress? The topic is dealt with through the systematic and reasoned reconstruction of an interesting parliamentary debate that in the late nineteenth century involved Italian politicians and jurists in impassioned speeches hingeing on the 'prevent/repress' dichotomy and on the different versions of the concept of prevention.