Presso il Museo di Antichità di Torino è conservata un’erma acefala recante una lunga iscrizione greca composta da tredici linee di scrittura. La storia collezionistica dell’erma di Menandro si lega strettamente alla passione degli umanisti cinquecenteschi che ne fecero menzione per primi e insieme ricorda l’ambizione del duca Carlo Emanuele I di Savoia, che la fece giungere a Torino all’inizio del XVII secolo. Una rinnovata autopsia e una nuova edizione del testo hanno consentito di giungere a innovative conclusioni sulla storia del manufatto e del suo testo iscritto.

Epigrafi, falsi e falsari tra antichità e rinascimento. Riflessioni intorno all’erma di Menandro.

CULASSO, Enrica
2014-01-01

Abstract

Presso il Museo di Antichità di Torino è conservata un’erma acefala recante una lunga iscrizione greca composta da tredici linee di scrittura. La storia collezionistica dell’erma di Menandro si lega strettamente alla passione degli umanisti cinquecenteschi che ne fecero menzione per primi e insieme ricorda l’ambizione del duca Carlo Emanuele I di Savoia, che la fece giungere a Torino all’inizio del XVII secolo. Una rinnovata autopsia e una nuova edizione del testo hanno consentito di giungere a innovative conclusioni sulla storia del manufatto e del suo testo iscritto.
2014
4
165
195
http://www.ojs.unito.it/index.php/historika/issue/view/104
Epigrafia greca, età romana, rinascimento.
Culasso Gastaldi, E.
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